Coronavirus. Oncologo Ascierto:”Con tocilizumab risultati positivi”

“Sono stati arruolati 330 pazienti e ora abbiamo i risultati” del trial clinico sull’uso di tocilizumab contro Covid-19: “A un mese è stato ottenuto un tasso di letalità del 22,4%, quindi un risultato superiore del 10% rispetto a quanto prospettato. Quindi lo studio in un certo qual modo è positivo, anche se manca il braccio di controllo”. Lo ha spiegato Paolo Ascierto, direttore dell’Unità Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, in audizione alla Commissione Affari sociali della Camera.

Ascierto ha ricostruito i passi che lo hanno condotto verso questo trial clinico: “Dopo il confronto con i colleghi cinesi, ho spiegato il razionale ai vertici del nostro ospedale e si è creata il giorno successivo, il 17 marzo 2020, una task force all’ospedale Cotugno di Napoli per iniziare il trattamento contro il distress respiratorio dei pazienti Covid-19 con il tocilizumab. I primi pazienti hanno ottenuto un risultato importante e abbiamo pensato di mettere su uno studio clinico, che è stato organizzato in pochissimi giorni. Non ci sentivamo però di introdurre un braccio di controllo per i pazienti in terapie intensiva e abbiamo generato l’ipotesi di usare tocilizumab a un dosaggio superiore anche rispetto a quello usato dai colleghi cinesi”. I risultati sono stati positivi e “con Aifa si è pensato di creare una coorte osservazionale, anche per dare il farmaco a più pazienti, con criteri meno rigidi. Su questa coorte l’analisi sono ancora in corso”.

Fra i pazienti trattati al Cotugno, “un ragazzo del ’93 con nessuna co-morbidità, che grazie a un trattamento con tocilizumab ha avuto un miglioramento importante. Ora stiamo aspettando i risultati di due studi di fase III con braccio di controllo, l’arruolamento è concluso e a breve avremo la conferma di quello che abbiamo visto. Quanto alla tossicità – ha concluso Ascierto – tocilizumab non ha mostrato nessuna tossicità aggiuntiva rispetto all’uso nell’artrite reumatoide”.

 

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