Calcio. Da Berlino alla B, Cannavaro riparte dal Benevento Calcio

Campione del mondo 2006 torna in Italia come tecnico dei sanniti

Dalla notte magica di Berlino 2006 ai campi di serie B – che da calciatore non ha mai calcato – il salto può essere incredibilmente logico se alla base c’è un progetto di una società ambiziosa: è ciò che ha convinto Fabio Cannavaro, campione del mondo ed ex Pallone d’oro, a sposare la causa del Benevento di Vigorito per quella che sarà la sua prima esperienza su una panchina italiana dopo otto anni da globetrotter in giro per il mondo (negli Emirati Arabi per cominciare, e poi tanta Cina dove ha conquistato un campionato e una Supercoppa da tecnico del Guangzhou dopo aver appeso i tacchetti al chiodo nel 2012). Sarà lui a subentrare alla guida dei giallorossi a Fabio Caserta, al quale è stata fatale la sconfitta subita venerdì scorso a Brescia, in pieno recupero. L’accordo c’è, per un biennale, manca solo la firma ufficiale mentre la conferenza stampa di presentazione è attesa per la giornata di domani

Niente salto diretto in A per lo scugnizzo della Loggetta, come è stato invece per altri eroi di quella spedizione azzurra, vedi Pippo Inzaghi o Andrea Pirlo, subito gettati nella mischia su panchine che scottano come quelle di Milan e Juventus, piuttosto la scelta di cimentarsi prima con la cadetteria alla guida di una società ambiziosa come il Benevento, il cui obiettivo dichiarato è tornare in serie A. Il baluardo invalicabile di Napoli, Parma, Juventus e Real Madrid non ha impiegato molto a farsi convincere della bontà del progetto dal ds dei sanniti, un altro napoletano, Pasquale Foggia, alla ricerca di un nome che potesse risollevare gli umori di un piazza depressa dopo un avvio di campionato in sordina condito di tre sconfitte nelle prime sei gare.

Rientrato dalla Cina un anno fa – dove rinunciò a un contratto milionario – Cannavaro non aveva mai fatto mistero di voler ripartire dall’Italia senza preclusioni per una avventura in serie B. Sembrano in qualche modo profetiche le parole pronunciate giusto un anno fa, al suo rientro dalla Cina: “Non ho problemi a subentrare, e allenerei anche in B o una squadra Primavera. Non escludo nulla – disse allora -. Il mio modulo preferito è il 4-3-3, ma negli ultimi tempi in Cina ho sperimentato anche il 3-4-2-1 che facevo a Parma con Malesani e devo dire mi sono divertito tanto”.

Complice la sosta, Cannavaro avrà due settimane per dare la sua impronta al Benevento in vista dell’esordio, in casa domenica 2 ottobre, contro l’Ascoli. A dispetto del suo passato da grande difensore il Cannavaro allenatore predilige l’attacco alla difesa: “Le mie squadre segnano sempre tanto – ha sempre sottolineato – in Cina il mio Guangzhou aveva il record di gol segnati. E poi oggi non si difende più come una volta, ai difensori si chiede di giocare di più la palla e c’è meno attenzione per la marcatura”. Difficile pensare che sarà così anche per il Beneventoallenato da ‘Il Muro di Berlino’.

 

(ANSA) di Armando Petretta

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