CASERTA. Traffico farmaci verso Est, ricette anche a persone decedute

L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere diretta da Maria Antonietta Troncone. Ingente il danno erariale per le false ricette emesse dal medico di base e rimborsate tramite la farmacia dal Servizio Sanitario Nazionale: si calcola che a fronte di centinaia di ricette false intestate a persone morte, inesistenti o inconsapevoli, il danno sarebbe di 300mila euro. Nel corso delle indagini sono state esaminate 200mila ricette, e sequestrate circa 1200 ricette in bianco e 3000 confezioni di farmaci privi delle fustelle, oltre a 500 fustelle segnaprezzo, timbri e materiale informatico. L’inchiesta è partita nel 2016 dopo che l’Asl di Caserta ha segnalato ai carabinieri del Nucleo Antisofisticazione che un suo medico di base del distretto di Castel Volturno, in seguito a verifiche relative all’anno 2013, era risultato un vero record-man nell’emissione di ricette: se annualmente la spesa farmaceutica generata per ogni paziente si aggira in media sui 167 euro, quella originata dalle ricette emesse dal medico del comune domizio si aggirava sugli 808 euro. I militari del Nas hanno così passato al setaccio tutte le ricette in possesso del medico, e hanno scoperto, anche grazie alle intercettazioni telefoniche, il suo stretto legame con la farmacia Cristinziano; è così emerso un patto illecito per cui il medico avrebbe emesso tra il 2013 e il 2016 ricette false per un valore di 800mila euro, e il farmacista e i suoi collaboratori avrebbero provveduto ad asportare i bolini segnaprezzo dalla confezione dei farmaci e ad apporli sulla ricetta per poi chiedere il rimborso; i farmaci senza fustelle prendevano poi la strada dell’Ucraina, generando un ulteriore guadagno. Gli inquirenti hanno scoperto che gli stessi gestori della farmacia avrebbero emesso ricette usando timbri e ricettari forniti dal medico di base.

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