Caso camici: Lega festeggia proscioglimento Fontana, Pd e M5S ‘resta inadeguato’

Milano, 13 mag. (Adnkronos) – La Lega si stringe ad Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, prosciolto dal gup di Milano Chiara Valori “perché il fatto non sussiste” nella vicenda nota come il ‘caso camici’ in cui risulta indagato per frode in pubbliche forniture. “Chi, come me, conosce Attilio Fontana, non aveva bisogno di oggi per avere conferma della sua integrità, della sua onestà e della sua signorilità. E voi protagonisti da due anni del linciaggio mediatico e dell’insulto, oggi siete almeno in grado di scusarvi?” è il commento dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.

“Il proscioglimento di Attilio Fontana nella vicenda dei camici era scontato, ma accogliamo questa pronuncia con il canonico giustizia è fatta, anche se dopo due anni e mezzo di fango, insulti e bassezze rivolti non solo al governatore Fontana, ma alla Lega e al centrodestra, che ben governano la Regione Lombardia” sostiene Fabrizio Cecchetti, vice capogruppo della Lega alla Camera, per il quale “sarebbe auspicabile che qualcuno, soprattutto chi ha speculato politicamente in questi anni, chiedesse scusa a Fontana e alla Lega. Ora andiamo avanti a lavorare come abbiamo sempre fatto per aiutare i cittadini lombardi e il territorio lombardo”. Per il capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale, Roberto Anelli “non c’è mai stato nulla di fondato nelle accuse, a volte surreali, mosse contro Attilio Fontana. Ora Pd e M5S vengano nell’aula del Consiglio regionale a chiedere pubblicamente scusa, sarebbe il minimo dopo quanto successo. Ma non credo che avranno la dignità e il coraggio di farlo”.

Sulla stessa linea il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone Andrea Monti, “Il Pd si deve vergognare, hanno infangato un galantuomo per due anni, attaccandolo mentre la Lombardia soffriva. Si vergognino e chiedano scusa”. A commentare il caso giudiziario anche alleati e ‘avversari’ politici. “Una splendida notizia, che rende giustizia all’uomo prima ancora che al presidente della Regione Lombardia. Dopo mesi di fango, ingiurie e attacchi senza tregua subiti da ogni parte, Attilio Fontana può come sempre andare in giro a testa alta e fiero del suo lavoro in regione” le parole di Viviana Beccalossi, presidente del gruppo Misto in Consiglio regionale.

“Sono felice che il governatore Fontana sia stato prosciolto da un’accusa che, coinvolgendo anche la sua famiglia, lo aveva colpito sul piano umano prima ancora che politico” afferma Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione Lombardia. Per Giacomo Cosentino, consigliere regionale di Lombardia Ideale- Fontana Presidente, “Durante le fasi più drammatiche della pandemia, Fontana, in prima linea a guidare la nostra Regione in un’emergenza senza precedenti, ha subito una vergognosa aggressione politica e mediatica che ha prodotto pure implicazioni giudiziarie assurde. Fontana era già stato assolto per la ridicola vicenda dei ‘conti in Svizzera’, oggi la vittoria finale, limpida e totale, che chiude la bocca ai seminatori d’odio”.

Non dello stesso avviso alcuni esponenti del Pd. “Il proscioglimento di Fontana non ne cancella l’inadeguatezza. La vicenda giudiziaria si chiude qui, non così quella politica, sulla quale rimane il nostro giudizio nettamente negativo che ci aveva portato a presentare in Aula la mozione di sfiducia. Fontana ha mentito ai lombardi, cercando di nascondere un pasticcio dai contorni molto imbarazzanti, basti pensare al bonifico compensativo dal conto svizzero. Per noi Fontana non era adeguato prima e non lo è ora, tantomeno lo sarà domani se la Lega e il centrodestra decideranno di ricandidarlo”.

Per il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Nicola Di Marco resta “l’inadeguatezza mostrata da Fontana e dal centrodestra tutto durante il corso della pandemia e, più in generale, durante l’intero mandato. Ora anche il centrodestra e Salvini dovranno tornare a credere nel loro governatore, permettendogli di ricandidarsi e misurarsi con il giudizio dei cittadini lombardi ai quali adesso spetta scrivere la sentenza, su questa stagione politica”.

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