CITTA APERTA: “PNRR : I progetti non nascono dal nulla”

Le dichiarazioni di Clemente Mastella prima e quelle di pezzi del suo ristretto apparato, poi, destano in tutti noi almeno qualche dubbio di linearità, perché prima rivendicano il diretto coinvolgimento nel dibattito e nelle decisioni, poi fanno trapelare una mancata collaborazione istituzionale Governo/ Enti Locali.

Quindi, la domanda, che ha tenuto vivo il confronto nella nostra città, almeno per noi ritorna : chi ha proposto la Benevento-Cancello nel PNRR?

Ascoltando le parole del Sindaco, non possiamo che dire: Fortunatamente ci ha pensato il Presidente Draghi, con il supporto di Governo e Parlamento.

In realtà se nel PNRR il nostro territorio è contemplato lo dobbiamo al fatto che circa 53 miliardi sono destinati a coprire interventi vecchi. La Benevento-Cancello, così come il raddoppio della Telese-Caianello, sono rientrati nell’elenco delle opere – Missione 3 del Piano – perché in attesa di realizzazione da decenni. L’intervento di modernizzazione della tratta ferroviaria, che, malamente, unisce Benevento a Napoli, era previsto nella programmazione 2007/13, poi riportato in quella 2014/20, successivamente rafforzato con il FSC 2014/20 e inserito nel Patto per lo Sviluppo della Regione Campania. E lo stesso vale per il depuratore, che  rientra nell’elenco di opere contemplate nella Missione 4 – Intervento 4.4., come per la Diga di Campolattaro –Misura 4.1.

Il Piano Nazionale per la Resilienza e la Ripresa economica che conta su un budget di circa 240 miliardi, tra Fondo per la Ripresa, Fondo Sviluppo e Coesione, ReactEu, Fondi nazionali,  è sui tavoli nazionale, regionali e locali da più di un anno. Da quando, a Marzo dello scorso anno, la Commissione Europea ha approvato la proposta di piano straordinario per rispondere alla emergenza pandemica, è stato un fiorire di proposte e iniziative, solo a Benevento il Sindaco aspettava una chiamata e oggi si lamenta “Nessuno ci ha informato”.

Nell’ultimo mese sono stati consultati tutti i soggetti istituzionali e le rappresentanze economiche e sociali e ciascuna ha dato il suo contributo.

L’Anci ha chiesto e ottenuto che i Comuni siano destinatari diretti di alcuni fondi e che si garantisca un iter snello delle procedure di spesa e si introducano percorsi agili per l’assunzione, a tempo determinato, di professionalità adeguate, in deroga alle procedure ordinarie.

Questa notizia dovrebbe stimolare l’amministrazione a progettare superando le paure di insuccesso.

E’ vero che il Sud avrebbe potuto e dovuto ottenere maggiori risorse, ma la nostra storica incapacità di spesa, oggi ci dovrebbe impegnare a invertire la tendenza per riuscire a spendere quel tesoretto di circa 90 miliardi più che a lamentarci, o almeno a compiere entrambe le azioni, in maniera complementare.

Il punto ora è che, al di là delle opere che per sorte sono già dentro il piano, il comune dovrebbe proporsi per cercare di drenare sul nostro territorio almeno una parte dei 138,5 miliardi di risorse destinate invece a nuovi investimenti.

Sicuramente la popolazione beneventana rientra in quel milione e mezzo di cittadini italiani censiti nel piano che vivono in aree alluvionali e a rischio idrogeologico e quindi dovrebbe puntare a promuovere progetti per rientrare negli investimenti della Missione 2 – Misura 2.1; la città di Benevento potrebbe concorrere con progetti di edilizia verde ed energia pulita, nell’ambito del piano di efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente e di transizione energetica, e di mobilità sostenibile, alla Missione 2 – Misura 2.3; puntare nell’ambito della Missione 1 – Misura 1.3 – al rilancio di settori del turismo e della cultura quali settori strategici per il Paese, con investimenti orientati alla valorizzazione di siti storici e culturali e a migliorare la capacità attrattiva, la sicurezza e l’accessibilità dei luoghi; essere protagonista con iniziative di promozione e inclusione sociale, guardando alle diverse misure della Missione 5 del Piano. Ma è evidente che c’è molto di più.

Un’Amministrazione cittadina lamentosa e attendista ferisce la dignità delle tante persone oneste e laboriose che ancora reggono l’economia del Sannio.

Se avessimo saputo che il Sindaco aspettava di essere informato su cosa fare, avremmo dato qualche suggerimento, offrendogli idee e proposte raccolte ed elaborate in una dimensione sociale di confronto.

Il Coordinamento

Città Aperta

 

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