COMUNICATO STAMPA – PRC FEDERAZIONE DI BENEVENTO

I Comuni, in qualità di titolari delle funzioni amministrative, ai sensi delle leggi nazionali e regionali, in materia di interventi e servizi sociali svolgono, tra l’altro, compiti di organizzazione e gestione di una pluralità di attività finalizzate alla rimozione delle cause di disagio sociale mettendo a disposizione opportunità e progetti di inserimento attivo nella società, atti a promuovere e sostenere le capacità individuali ed il sostegno della famiglia con particolare riferimento ai minori.Spesso però la struttura familiare non è in grado di assicurare, sia per incapacità o impossibilità, strumenti di crescita e sviluppo integrale del minore. Diviene, perciò, necessario l’inserimento del minore stesso in presidi di accoglienza che offrano un contesto di relazioni significative idonee ad assicurare il raggiungimento di un’autonomia sociale in previsione di un possibile reinserimento nel contesto di appartenenza.L’inserimento in presidio di accoglienza viene disposto, nella maggioranza dei casi, a seguito di segnalazione e/o proposta del Tribunale dei Minorenni, con riferimento a quelle situazioni familiari multiproblematiche che richiedono l’allontanamento di minori o madri con figli dal proprio contesto di origine .Le rette di mantenimento dei minori in tali strutture attualmente a carico dei Comuni, incidono in modo consistente sulle già scarse risorse economiche degli Enti locali, che si vedono costretti a contrarre la spesa per altri servizi, anch’essi essenziali per la comunità amministrata. La Regione Campania, per le strutture presenti sul proprio territorio, a seguito del Regolamento n. 6 del 18. 12. 2006, ha provveduto nelle more, con delibera di Giunta n. 1351 del 20 luglio 2007, a determinare per il triennio 2007 – 2009 le tariffe per persona al giorno riferite ai servizi residenziali rivolti a minori e donne.Le tariffe in oggetto, in relazione alla tipologia di struttura, variano da un minimo di 70 euro ad un massimo di 200 euro. Le stesse saranno successivamente adeguate sul territorio regionale in misura delle variazioni annuali dell’Indice Costo Vita ISTAT, degli aumenti contrattuali e di ulteriori oneri gestionali. Non è revocabile in dubbio che il luogo ideale per la realizzazione delle politiche sociali sia il territorio locale con la sua collettività e con l’intervento delle molteplici realtà istituzionali. A livello locale sono infatti maggiormente visibili le problematiche e il cosiddetto capitale sociale attivabile per far fronte ai problemi sociali. Ma è altrettanto vero che di grande rilevanza sono anche le difficoltà economiche in cui versano gli Enti Locali, soprattutto di minore dimensione demografica che rappresentano la maggioranza dei Comuni italiani, difficoltà che non consentono di sostenere un onere così rilevante ma così pregnante per il valore sociale sotteso al servizio reso.E’, pertanto di palmare evidenza la necessità di sostenere gli Enti Locali nella spesa per l’inserimento dei minori nei presidi di accoglienza, attuando una politica nazionale e regionale di finanziamento per la costruzione e/o gestione di strutture pubbliche residenziali e/o semiresidenziali per minori a livello di ciascun Ambito ottimale e, nelle more di realizzazione di tali strutture, prevedere specificatamente un fondo finalizzato, da erogare ai Comuni che sostengono l’onere delle rette giornaliere derivanti dall’inserimento dei minori nei presidi gestiti dai privati e/o Cooperative Sociali.Assessore alle Politiche socialiComune di AmorosiAntonio BroccoliRifondazione Comunista – sinistra europeaFederazione provincialeBenevento, 2 ottobre 2007

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