COMUNITA’ MONTANA DEL TABURNO : INTERVENGA IL PREFETTO

Partitocrazia e clientele fameliche che si alimentano a vicenda: assessori contro consiglieri e segreteria provinciale dell’UDEUR incapace di dare spiegazione e fare mediazione.I fatti che portano la Comunità nel pantano della delegittimazione, se non addirittura, della illegalità sono presto raccontati: l’assunzione per chiamata diretta di 60 operai forestali, su indicazioni nominative di 3 assessori che hanno fatto man bassa del “bottino” tanto da provocare la reazione dei consiglieri udeurrini perché esclusi dalla ripartizione.Palese la convinzione di essere intoccabili, di poter contare su autorevoli coperture al fine di eludere impunemente norme e procedure. Vistosamente insanabili i comportamenti che rendono scolorite, ai limiti della innocenza, le pratiche spartitorie denunziate, in questi giorni, da giornalisti e politici del livello nazionale.Alla Taburno, gli uomini del Ministro Guardasigilli hanno dimostrato come la periferia sa, non solo adeguarsi, ma fare di meglio e di più quando c’è da comporre una “ragnatela” di interessi clientelari e distribuire il malloppo a compari e comparielli, ad amici ed elettori degli amici.” Non è possibile accettare il criterio utilizzato per individuare gli operai che è stato solo quello di tipo parentale ” ( dichiarazione resa dal vice-sindaco di Tocco Caudio Marcello Giulianini dei Comunisti Italiani ).” Gli autori di questo scempio politico hanno dimostrato un coraggio e soprattutto una fame da leone…” ( così di rincalzo il Sindaco di Paolisi Carmine Montella ) . Nell’euforia dei 60 posti di lavoro assegnati ai propri clienti – elettori, gli assessori della Comunità Montana non sono stati zitti e riservati ed hanno fatto saltare il coperchio della pentolaccia. La stampa locale ha fatto il proprio dovere, rendendo la dovuta informazione e ponendosi in linea con il sentimento della gente, insofferente verso i feudatari travestiti da amministratori pubblici. Non è solo questione di antipolitica, di degenerazione del sistema, di deriva clientelare, ma di funzioni pubbliche esercitate fuori dalle regole. Resta il dato politico che nessun partito s’indigna di tanto , non parla il centro-sinistra dorme il centro-destra , a dimostrazione che il livello di guardia nel Sannio si è di nuovo abbassato . Non resta quindi che invitare formalmente il Prefetto di Benevento , quale garante istituzionale del controllo sugli atti locali , di acquisire gli atti ed ai sensi dell’art. 142 del Testo Unico degli Enti Locali di provvedere alla sospensione dalla carica degli amministratori interessati in attesa dei necessari e dovuti chiarimenti . La considerazione finale è quella che è giunto il momento per Benevento di cambiare pagina non per sete di giustizia ma per rivendicare il primato della politica , quella vera degli interessi della gente , che da questa vicenda viene messa sotto i piedi e calpestata . Benevento , lì 11 settembre 2007 . Avv. Luigi Bocchino Responsabile Provinciale

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