Deejay morta: udienza preliminare, legali famiglia ‘impedito a Daniele di cercare la moglie’

Patti (Messina), 22 ott. (Adnkronos) – La famiglia di Viviana Parisi, la deejay morta nell’agosto del 2020 con il figlio Gioele di 4 anni, chiede che “vengano accertate” eventuali responsabilità “della Polizia” che il giorno della sparizione della donna con il figlio, il 3 agosto 2020, avrebbe “impedito” a Daniele Mondello, il marito della donna, “cercare la moglie”. Lo hanno ribadito, come apprende l’Adnkronos, i legali della famiglia, gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello, nel corso dell’udienza preliminare di questa mattina davanti al gip Eugenio Aliquò. “Si accerti se, per l’ipotesi di sparizione di un minore, le autorità possano impedire ai genitori del suddetto di operare, nella immediatezza, le dovute ricerche del caso”, scrivono i legali nella memoria integrativa depositata il 16 ottobre scorso. “In relazione ad ulteriori responsabilità emerse – dicono – in ambito istituzionale si rappresenta che Daniele, nell’immediatezza dei fatti, piuttosto che essere lasciato libero di cercare i propri cari, venga trattenuto in caserma fino alle 23.30 e in via successiva accompagnato nella propria casa di Venetico al fine di esperire indagini all’interno dell’abitazione di Mondello medesimo”. “In caso di incendio è o non è logico che prima si spenga il fuoco e poi se ne accertino le cause?”, dicono i legali. Daniele Mondello, “una volta rimesso in libera autodeterminazione, si recava in via immediata sui luoghi di Sant’Agata di Militello per cercare i propri cari, di concerto al proprio padre, fino alle 4 del mattino del 4 agosto 2020”.

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