(Adnkronos) – (Adnkronos) – Sulla strada dei gazebo restano però diversi nodi da sciogliere e non poche incognite. Primo tra tutti, l’andamento della pandemia. L’auspicio espresso ieri da tavolo è stato ovviamente per le primarie in presenza, ma per votare dal vivo serviranno da qui al 20 giugno contagi sotto controllo e campagna vaccinale a gonfie vele. Il ‘format’ cui si lavora è quello per un voto sicuro: gazebo all’aperto, distanziamento, mascherina, penna da casa.
In ogni caso, il centrosinistra porterà avanti anche l’opzione ‘on line’ con la piattaforma che il Pd ha messo a disposizione di tutte le federazioni locali per la consultazione da remoto. Qualche perplessità ha suscitato al tavolo l’opzione “on line” per fragili e disabili, secondo alcuni una eccezione difficile da perimetrare con precisione, con il rischio di inceppare la macchina organizzativa. “Come si farà per i malati Covid?”, è stato il dubbio espresso da alcuni.
Infine, la questione più importante, quella dei candidati. I nomi già in campo sono quelli di Tobia Zevi, Paolo Ciani e Giovanni Caudo. Salvo clamorose novità, dopo l’ennesimo ‘no grazie’ di Nicola Zingaretti, il Pd aspetta solo la formalizzazione dell’impegno di Roberto Gualtieri, pronto da tempo. Potrebbe aggiungersi qualche ‘outsider’ (dai Verdi o dal Psi, che riunirà i propri organismi nei prossimi giorni e che ancora non esclude nessuna opzione). Manca, però, la candidatura di una donna. Per questo c’è l’ipotesi Monica Cirinnà.
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