Il Maestro Alfredo Salzano

Figlio d’arte, Alfredo Salzano Senior, nasce a Benevento il 2 dicembre 1916 in via Fragola e, già a sei anni, inizia gli studi musicali con i maestri: Odorico Baldini, Renato De Rimini, Ermanno Cammarota e Pino Rosiello. Ben presto “milita” nella banda musicale, diretta dal maestro Sassanelli, quale clarinettista e, poi con il maestro Pino Rosiello nella banda di “Benevento”.Anni ’30, il cinema “Select”, lo vede in commenti musicali delle pellicole mute — con lui i maestri: Vitolo Fasoli — clarino, Todeschini Gogliano — violino, Italo Cammarota — violino e sassofono, Vincenzo Greco — violino, Ermanno Cammarota — contrabbasso, Cosimo Arturo Zitani, Vincenzo Testa e Cosimo Iasiello — voci; direzione orchestrale, maestro Pino Rosiello.Si dedica con passione ed amore allo studio di un po’ tutti gli strumenti che, ancora oggi, costituiscono l’organico tradizionale delle orchestre di musica leggera. L’interesse e la grande inclinazione lo portano al sodalizio artistico con Edgardo De Rimini (giornalista — paroliere) e, nel 1937 “coniano” “Nustalgia paesana”, brano dolce e melodioso, premiato nella manifestazione “Autunno Sannita”.A Milano, nel 1939, “Chitarra malinconica”, dedicata alla sua Maria, si classifica al terzo posto al “Festival della Canzone Napoletana”. E, ancora a Milano, il fortunato incontro, nel 1940, con “Il Padre della Canzone Italiana” Maestro Pippo Barzizza. Da questi apprende le nuove tecniche ed i nuovi stili musicali, e lo studio della composizione. Incide due dischi, dove si trova sassofonista, “Night and day” di Cole Porter; “Embre ceable you” di George Gershwin; “Stardust” di Charmichael; e, sempre di Charmichael “Georgia on my mind”.Ormai, la musica americana con i suoi ritmi originali, frizzanti, invade la vecchia Europa. La radio comincia, timidamente, a diffondere le voci di Frank Sinatra, Bin Grosby, Perry Como, Duke Ellington, Count Basie, e Louis Armstrong. Erano i tempi che cambiavano.1943, eventi importanti per il maestro Alfredo Salzano, che da poco sposo e padre, si diploma anche in composizione – viene scritturato dal circolo degli ufficiali americani e, suona: Bogie Woogie e Blues, finalmente libero di esprimersi con una orchestra di grande spessore musicale: Italo Cammarota — violino e sassofono; Lavinia Iasiello Cammarota — piano; Todeschini Gogliano — violino; Vitolo Fasoli — clarino e sassofono; Antonio Talomone — batteria; Giuseppe Vallone — violino: “Valzer delle candele”, “Danny boy”, “My Prayer”, “Temptation”, “Smoke in your eyes”, “Beguine the beguine”, “St. Louis Blues”.Comincia l’era dello swing e delle “big band” di Glen Miller, Benny Goodman, Dorsey Brothers, e dei pionieri del jazz. 1945, altro lieto evento in casa del nostro Alfredo, la nascita di Pino che si affianca ad Enrico. Benevento, per dimenticare le sciagure e i lutti della guerra, reagisce. Viene realizzato “Il Teatro Dogana”, consulente musicale Alfredo Salzano, qui si si esibiscono la compagnia della grande soubrette Cettina Bianchi, la stella nascente Mario Abbate in duetto con la sorella e, il beneventano fine dicitore Salvatore Ingaldi: “Munasterio ‘e Santa Chiara” di Barberis, “Tammurriata Nera” di E.A.Mario, “Vierno” di V.Acampora, “Ciccio formaggio”, “Mazza pezzo e pizza”, “Dove stà zazà” di Pisano-Cioffi, “Totonno ‘e Quagliarella” di Capurro-Buongiovanni.1947, il Comitato della “Piedigrotta beneventana”, composto da Boccardo, Russo, Ferrara e Tresca, invita il duo Salzano-De Rimini, ed anche tanti entusiastici nomi del firmamento della musica di Benevento che ottiene un successo e un grande entusiasmo di pubblico. Le canzoni composte da Cosimo Maggese, Vincenzo De Masi, Mario Matassa, Vincenzo D’Agostino, su musiche di Vitolo Fasoli, Italo Cammarota ed Ettore Paragone, toccano il cuore dei beneventani. Tra le più caratteristiche si ricordano: “Nennella pacchianella” di De Rimini-Salzano, “Tarantella zitto zitto” di De Masi-Paragone, “Comm’ a na vota” di E.Gramazio — Anepeta.Anni ’50, Alfredo compone le colonne sonore per l’”opera” dei pupi, degli artisti Carmine e Mario Abbuonandi, che lasciano grandi ricordi negli appassionati del genere. Ancora con tanto entusiasmo, partecipa con il fedele De Rimini, al “Festival della Canzone Napoletana”, che si tiene a Roma, organizzati da “Gli amici di Benevento”, con la canzone “Addò staie?” cantata da Mario Abbate.1961, con il Paso double “Silvanita”, cantato da Annamaria Pennella, su testi di V.D’Agostino, si distingue al “1° Festival della Canzone”.1962, con il paroliere Antonio Esposito, partecipa al “2° Festival della Canzone”, con la canzone “Fenestella ‘e Marechiaro” cantata da Andrea Principe, classificandosi fra i primi posti e, con il vivace “Ciccillo Terremoto”.Figura, quale giurato in concorsi di “Voci nuove”, “Gare di orchestre” e, continua l’attività di compositore: “Dimme!”, testo di V.D’Agostino, interpretata da Tullio Pane e da Andrea Principe e Tullio Zitani, “Antico Amore”, “Brasilena ardente” e, “’A luna” con A.Oropallo, cantata da Alfosino Abbate. Collaborazioni con Mino e Franco Reitano.Questa è stata la vita artistica del mio caro padre, protagonista della musica a Benevento, che oltre a darmi il dono della vita, mi ha lasciato una grande eredità: “La passione per la musica!”.* Rivitalizzare il passato interpretando il futuro (Alfredo Salzano)ENRICO SALZANO

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