Il nuovo acquedotto di Solopaca diventa “meta turistica”.

A pochi giorni dalla sua inaugurazione, con la partecipazione di numerose Autorità (tra cui il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il presidente della Provincia di Benevento Carmine Nardone e il Maestro Mimmo Paladino) sono centinaia le telefonate che giungono all’Alto Calore da parte di curiosi che vogliono visitare l’opera.Il nuovo acquedotto, che tecnicamente prende il nome di Progetto di “Interconnessione degli Schemi idrici Alto Calore Fizzo e Grotte con la falda profonda del Camposauro”, rappresenta anche un vero e proprio spettacolo di musica (scritta dal maestro e compositore Michelangelo Lupone) e giochi con l’acqua in uno scenario allestito dal Maestro Mimmo Paladino che ha saputo coniugare l’innovazione tecnologica utilizzata per la realizzazione dell’impianto con l’arte.All’ingresso dell’acquedotto spicca infatti una scultura in bronzo del Maestro Paladino, immersa in una nuvola d’acqua, che può essere ammirata anche di notte grazie a un sistema di luci che non turba l’ambiente montano del Parco del Taburno.Per tali motivi il presidente dell’Alto Calore, Michele Iannicelli, e il progettista nonche’ direttore dei lavori ing. Oreste Montano, hanno deciso in via eccezionale di aprire le porte al pubblico nei giorni 15 e 16 settembre prossimo, al fine di accontentare le numerose richieste pervenute.Non pochi sono anche i complimenti per la originalità della iniziativa che stanno pervenendo all’Alto Calore.Tra questi, quello del professor Corrado Terzi il quale, oltre ad essere un architetto stimatissimo (si sta occupando del restauro di aree archeologiche come Pompei, Colonna Traianea, Musei Capitolini), è docente alla Facolta’ di Architettura e direttore del Master Lighting Design presso l’Università La Sapienza di Roma.Questo il commento integrale inviato all’Alto Calore dal professor Terzi:“L’emozione dell’invenzione di Solopaca, è stata per me molto grande e forse per questo In qualche modo sono adesso obbligato a parlarne…La mia impressione è che più che di un prototipo, che è cosa per chi fa produzioniIn serie, si tratti di un opera esemplare che dovrebbe essere riproposta, in forme e con modi Differenti, là dove si voglia ancora esplorare la dimensione del paesaggio, per ritrovare dentro la Cultura dei nostri giorni il fascino e l’insegnamento esplicito o cifrato che a memoria d’uomo Sempre sono stati affidati a questo tipo di spazio ambiguo, sospeso in equilibrio fra la natura e l’artificio, fra emozione e significato.Ho trovato dopo tanto tempo una situazione concreta, in cui realmente è percepibile l’invenzione Estetica del mondo, la costruzione di un locus simbolico e perciò stesso estetico, Singolare, unico e di fatto, finalmente, irripetibile. Qualcosa del genere lo trovai nel parco GuellDi Gaudì, ancora più grande, ma con la sola musica delle cicale, che là è perfetta.Anche qui un’opera che sta in un punto unico del mondo, che per vederla ti obbliga a fare Un viaggio, a percorrere un percorso di avvicinamento dove ci sonoPersone e vino e parlate differenti, così come è sempre stato nel passato. In un mondo di repliche e replicanti ho avuto la sorpresa, la sensazione, credo anche la certezza, Che sia ancora possibile fare cose dotate di senso e proporre cose non ancora viste e non ancora sentite. Una cosa curiosa è stato l’accorgersi che la ricerca espressiva dei linguaggi, Per quanto essi siano d’avanguardia come per la vostra musica, e la tecnologia avanzata dei mezzi, nel momento I cui riescono effettivamente a dare una voce e un volto inediti e una forma sostanzialmente moderna, cioè viva, al paesaggio, tornano a riprodurre quel processo misterioso, che forse a torto diciamo arcaico, che conduce alla invenzione del mito e alla costruzione dei luoghi extra-ordinari, che hanno ragione d’essere in quanto consacrati solo alla celebrazione del mito”.

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