Intercettazioni: Mulè, ‘nessun intervento per reati legati a mafia e terrorismo’

Roma, 23 gen. (Adnkronos) – “Questo Governo non metterà mai in discussione la lotta alla criminalità organizzata anche attraverso le intercettazioni, perché proviene da una storia in cui l’ultimo Governo di centrodestra presieduto da Silvio Berlusconi -e quindi mi fermo al 2011- assicurò 6.754 mafiosi alle patrie galere, arrestando 29 dei 30 più pericolosi latitanti. Ne rimaneva fuori uno che si chiamava Matteo Messina Denaro, che è stato arrestato dopo 10 anni con il centrodestra al governo”. Lo afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, intervenendo a ‘Tagadà’ su La7.

“Sappiamo perfettamente -aggiunge- quanto siano esiziali le intercettazioni nei procedimenti per mafia e terrorismo, così come quelle per tutti i così detti reati satellite o reati spia, quindi: peculato, corruzione, e anche altri reati legati al riciclaggio. Questi reati non verranno toccati per quanto riguarda l’attività investigativa e mi riferisco a quelli connessi a procedimenti in cui si presuppone l’aggravante mafiosa”.

“Ci sono poi una serie di altri reati -conclude Mulè- per cui nel 2020 sono state attivate 106mila intercettazioni con un costo di 185 milioni di euro, che sono reati per i quali va trovato l’equilibrio tra l’esigenza del diritto alla riservatezza con quello dell’accertamento giudiziario”.

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