L’orrore delle leggi razziali raccontato da Tullio Foà agli studenti dell’IIS “Galilei-Vetrone” di Benevento

 

Venerdì 21 gennaio Tullio Foà, superstite delle leggi razziali ed esponente della comunità ebraica di Napoli, ha incontrato in modalità virtuale gli studenti dell’IIS “Galilei-Vetrone”. Un evento voluto dal dirigente scolastico Giovanni Marro e dalle professoresse Maria Felicia della Vecchia e Brunella Mauriello, a cui hanno partecipato con entusiasmo gli alunni e i docenti.

Foà ha ricordato le discriminazioni che subì da bambino; quando furono approvate le leggi razziali, nel 1938, aveva solo 5 anni.

“A tutti i bambini e ragazzi di religione ebraica fu vietato di andare a scuola, tutti i docenti ebrei furono licenziati in tronco così come gli altri che avessero una qualsiasi professione. L’unica possibilità che avevamo era quella che si formasse una classe con almeno dieci alunni ebrei” ricorda l’uomo.

Tullio Foà fu il decimo ragazzino di quella classe formatasi presso la scuola “Vanvitelli” di Napoli.

“Entravamo da un cancello secondario 10 minuti prima che suonasse la campanella, potevamo andare al bagno solo dopo che i ragazzi non ebrei erano tornati in classe e in palestra non eravamo ammessi”, ha raccontato Foà agli studenti.

L’incontro è poi andato avanti con il racconto della sua testimonianza che ha commosso gli studenti e i docenti. A conclusione numerose domande, poste dagli studenti, hanno reso ancora più interessante e viva la memoria della Shoah.

Bisogna diffondere soprattutto nelle nuove generazioni la conoscenza di questi tragici eventi come le leggi razziali, le deportazioni, lo sterminio e trasmettere sentimenti di solidarietà, di dignità umana e libertà come è riuscito a fare Tullio Foà.

 

 

 

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