Milano: Genovese si difende, ‘non ho costretto nessuno’

Milano, 27 giu. (Adnkronos) – “Nessun dissenso percepito”, nessuna violenza. L’imprenditore Alberto Genovese si difende e respinge, ancora una volta, le accuse che gli vengono mosse. Nell’aula al settimo piano, nel processo abbreviato che si svolge a porte chiuse, Genovese ripercorre, nell’interrogatorio davanti al gip di Milano Chiara Valori, quanto accaduto a Ibiza quando il 10 luglio 2020, secondo la tesi della procura di Milano, una 23enne è stata violentata dopo essere stata resa incoscienti con un mix di droghe.

Uno stupro di cui l’ex imprenditore non si sarebbe reso conto, ‘stordito’ da una personalità segnata da problemi relazionali e da un abuso di sostanze illecite. “Ho capito solo una volta in comunità le conseguenze della droga su me e su quelle ragazze”, è quanto dice nella piccola aula affollata. Un percorso di recupero che sta proseguendo in comunità sotto la guida attenta di uno psicologo. Genovese è accusato anche di un secondo episodio di violenza sessuale ai danni di una 18enne avvenuto il 10 ottobre 2020 nel suo attico ‘Terrazza sentimento’ in centro a Milano.

Difeso dagli Luigi Isolabella e Davide Ferrari, Genovese sta ripercorrendo gli ultimi anni che da manager in ascesa lo hanno visto sprofondare nell’inferno di alcol e tossicodipendenza, il tutto condito da storie d’amore malato e difficoltà nelle relazioni sociali, come certificato dalla psicologa Chiara Pigni, consulente della difesa che ha parlato per prima in aula. Al centro del processo resta la questione del vizio di mente al momento dei fatti per l’uso massiccio di droghe. L’ex mago delle start up proseguirà nel pomeriggio il suo interrogatorio, poi la parola passerà alla ex fidanzata, imputata per la violenza a Villa Lolita a Ibiza e difesa dall’avvocato Gianmaria Palminteri.

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