Nardone riesce a dare gambe alle idee

 Intervengono Luca Meldolesi, docente di Politica Economica all’Università degli Studi di Napoli; l’on. Costantino Boffa e il sen.Pasquale Viespoli. Coordina i lavori l’editore Danila De Lucia. Tretola spiega che quello che viene presentato «è un libro sui generis. Potrebbe essere – dice – sia una autobiografia, perché racconta di una esperienza, in questo caso quella di Carmine Nardone, che un pamphlet». Il corpus dell’intervista riguarda il pensiero politico e la figura umana del presidente Nardone. «L’orgoglio sannita di Carmine Nardone – esordisce Meldolesi – viene fuori in ogni pezzo del libro». Forse, secondo Meldolesi, «si avverte un po’ di timidezza rispetto a ciò che si comincia ad intravvedere nel futuro». Comincia dai ricordi, quelli che riguardano «il lungo percorso intrapreso insieme a Carmine Nardone, con molte idee condivise e altrettante discussioni», l’intervento del parlamentare del Pd Costantino Boffa. «Nardone – argomenta Boffa – ha spinto le persone a riflettere e a mettere in campo iniziative, esplorando campi e mondi inediti per organizzare idee di sviluppo». Passato, presente e futuro, nella riflessione del parlamentare del Partito Democratico, tutti e tre, inevitabilmente legati a quella collaborazione che lo ha visto, nel corso degli anni, intraprendere un percorso lavorativo e politico, fianco a fianco con l’ex presidente della Provincia. «Quando Nardone fu candidato nel ’98 – ricorda Boffa – abbiamo capito che la provincia aveva bisogno di un salto di qualità». «Ha dato visibilità alla Provincia – conclude Boffa – ed ha dimostrato che questo Ente serve, mettendo in campo iniziative, come il Marsec, non legate ai compiti istituzionali Quando Nardone non c’è si sente». «Con Nardone c’è una stima reciproca, abbiamo cooperato nella dialettica e nel confronto», afferma il senatore Viespoli che non tralascia di elencare una serie di opere realizzate grazie a questa intesa: l’acquisto di Villa dei Papi che «era destinata a diventare un luogo per banchetti invece è divenuta sede di importanti istituzioni». C’è poi la filiera scolastica a rione Libertà con la creazione della nuova sede del provveditorato agli studi, l’area vasta che comprendeva la città di Benevento e 30 comuni in modo da raggiungere una popolazione sufficiente per poter accedere ai programmi urbani. Ora – termina – purtroppo le istituzioni sono bloccate dall’autoreferenzialità, quando è necessario fare sistema». Quando arriva il suo turno, Nardone ringrazia tutti coloro che si sono prodigati per questo libro, sottolinea la sua unità con Viespoli e Boffa, una unità che lo ha portato a «una lotta comune contro la criminalità, grazie alla approvazione dei protocolli per la legalità. Non c’è sviluppo senza la legalità», asserisce e passa ad elencare una serie di iniziative da mettere in campo con l’apporto di nuove tecnologie che potrebbero rappresentare nuove occasioni di sviluppo e dare la possibilità ai giovani di «non lasciare il Sannio».  

 
IL MATTINO del 30 Dicembre 2010

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