Pd: Lepore, ‘se il cambio del nome diventa pura cosmesi non serve’

Roma, 23 gen (Adnkronos) – “La questione del cambio del nome del partito serviva per porre al Pd la necessità di una discussione vera sul lavoro. Che durante la costituente non c’è stata. Se il cambio del nome diventa una operazione di pura cosmesi, non serve”. Lo dice Matteo Lepore a ‘Repubblica’.

“Volevo provocare una discussione che desse al partito un profilo più netto. E che innescasse una autocritica rispetto a scelte del passato. Penso al Jobs Act, ad esempio. La domanda che volevo porre è : vogliamo tornare a rappresentare i più deboli, chi cerca riscatto ed emancipazione? O vogliamo rappresentare le élite?”, spiega il sindaco di Bologna che per primo ha lanciato la proposta.

“Se il cambiamento del nome fosse una mera operazione cosmetica dico subito che a me non interesserebbe. A me interessa la sostanza. Una discussione vera in questi mesi nella costituente non si è fatta, e la carta un po’ “asettica” uscita dall’assemblea ne è la dimostrazione”, chiarisce Lepore.

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