Pronto Soccorso Sant’Agata de’ Goti. Paolucci (FdI): “De Luca e l’anello al naso”

“Il Presidente De Luca ha annunciato, con la consueta umiltà, che nessuno aveva mai pensato di chiudere il Pronto soccorso di Sant’Agata de’Goti, lanciando una violenta invettiva contro quegli esponenti politici ed istituzionali che, a suo dire, avrebbero alimentato una notizia non veritiera, e annunciando che avrebbe addirittura trovato il modo di “sbugiardare quanti hanno alimentato una campagna di mistificazione in queste strutture“. Promettendo, inoltre, di verificare “se vi sono estremi di procurato allarme per chi ha diffuso notizie false per ragioni di propaganda politica“.

Nel compiere questa verifica, può iniziare a leggere quanto comunicato alla stampa dal suo consigliere regionale, Erasmo Mortaruolo (PD), dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera ex Rummo (“ab ipso” nominato), dott. Pizzuti e dal segretario regionale della CGIL; tutti con dichiarazioni diffuse in data 3 settembre, cioè prima che altre forze politiche e sindacali (e i cittadini) diffondessero l’allarme;

così il Consigliere regionale, Erasmo Mortaruolo:“La chiusura del Pronto Soccorso di Sant’Agata de Goti va necessariamente evitata. È per questa indispensabile azione che ho richiesto al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di fare proprie le preoccupazioni dei cittadini sanniti, del sindaco di Sant’Agata de Goti e di tanti amministratori che hanno condiviso una comune azione di tutela.”

Così Pizzuti, Direttore Generale Azienda Ospedaliera S.Pio (ex Rummo): “A partire dal 03/09/2018, presso l’A.O. ‘San Pio’ di Benevento è stata avviata un’importante fase di sperimentazione che ha l’obiettivo di intraprendere il percorso per l’attivazione del Punto di Primo Intervento presso l’Ospedale Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Sant’Agata dei Goti. La sperimentazione prevede che, ferma restando la possibilità dell’utente di recarsi in qualunque momento presso l’Ospedale Sant’Alfonso qualora ne abbia bisogno, le ambulanze del 118 trasporteranno i pazienti su cui intervengono, direttamente nei Pronto Soccorsi più vicini valutando caso per caso le necessità clinico-assistenziali dell’utente”.

Così G.S.F., Segretaria provinciale CGIL:”l’uscita dalla rete d’emergenza di tale Presidio, privandolo del Pronto Soccorso e instaurando solo ed esclusivamente un punto di primo intervento, sprovvisto di medico di turno durante le ore notturne. Per quanto sperimentale, questo assetto, ci preoccupa molto; sia per l’utenza, che perverrà di notte, al Ppi con mezzi propri e non troverà un pronto soccorso nelle ore notturne, sia per l’ unico l’ infermiere professionale di turno, sovraesposto professionalmente e umanamente”.

De Luca, quindi, dovrebbe avviare una verifica di “procurato allarme” a cominciare proprio dalle persone a lui politicamente più vicine.

Avrebbe fatto meglio a dire che aveva cambiato idea, grazie alla mobilitazione del territorio, e – magari – anche grazie all’incontro richiesto ed ottenuto dal suo consigliere regionale, Mortaruolo, che – in questo modo – anzichè vedersi attribuito il merito di aver contribuito a far ragionare il Super presidente-commissario, passa anch’egli per visionario. Ma per fare questo ci vuole umiltà. “

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