Salvini: “Governo? Lega ci rimane, per vigilare”

(Adnkronos) – “Quello che è certo è che la Lega in questo governo ci rimane, perché io di lasciare l’Italia a Pd e Cinquestelle per avere un paese ricco di tasse, di sbarchi e di problemi non lo voglio”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini a margine del suo intervento a Cernobbio. “Un governo senza Lega significherebbe avere all’ordine del giorno lo Ius soli, la legge elettorale proporzionale, il ddl Zan e altre amenità. La Lega rimane a vigilare per cercare di rendere questo Paese libero, moderno, efficiente e anche ricco”, ha poi aggiunto sottolineando di augurarsi che questo esecutivo duri fino alla fine: “Poi non so cosa faranno i Cinquestelle, non so se Draghi vuole candidarsi alla presidenza della Repubblica io non lo tiro per la giacchetta”.

“Il confronto con Draghi è settimanale, più volte a settimana, ci confrontiamo e calibriamo e abbiamo sempre trovato la sintesi, la Lega è leale al governo ma ci sono alcuni punti che non contrattili: l’obbligo vaccinale tout court per tutta la popolazione italiana non siamo e non saremo mai d’accordo”, ribadisce.“Bisogna andare avanti con la campagna informativa, mettere in sicurezza gli anziani, bisogna continuare a mantenere buonsenso ed equilibro. Non penso ci sia la necessità di intervenire con ulteriori costrizioni o limitazioni. Gli italiani stanno rispondendo con estremo buonsenso e intelligenza, non penso servano ulteriori limiti se i vaccini funzionano come credo e spero. Farò a breve la seconda dose, dovremmo passare un autunno tranquillo”, aggiunge Salvini.

“Io sono vaccinato, quindi confido che io abbia fatto qualcosa di utile per la mia e l’altrui salute. La mia scelta da 48enne libero, da cittadino che vive in un paese libero, di vaccinarmi non mi dà diritto di imporre la mia scelta a qualcun altro, molto semplicemente questo. I governatori della Lega sconsigliano l’obbligo perché allontana, preoccupa, disincentiva, la spiegazione e l’accompagnamento sortiscono invece risultati migliori“, sottolinea.

“Oggi riconfermerò il fatto che ho l’onore di mettere la mia prima firma su una proposta di legge finanziaria per eliminare il reddito di cittadinanza, sono 8 miliardi di euro mal spesi che devo tornare nel settore produttivo per creare lavoro vero e non assistenza”, ha affermato ancora.

“Se si dovesse candidare lo appoggeremo”, ha risposto Salvini a chi gli chiedeva se appoggerebbe il premier Draghi qualora volesse ‘candidarsi’ come Presidente della Repubblica. Di recente il leader del Carroccio aveva fatto il nome anche di Silvio Berlusconi per la stessa carica: “Penso che avrebbe tutto il titolo per ambire a ricoprire la carica in un periodo in cui la politica estera diventa centrale, l’esperienza in politica estera, i rapporti internazionali e i rapporti umani di Berlusconi sarebbe un surplus”. A chi propone il nome di una donna, si fa il nome del ministro Marta Cartabia, “io sono assolutamente contrario alle quote, se una donna in gamba può arrivare ovunque voglia non perché donna ma perché in gamba”, conclude.

“Sono assolutamente d’accordo: la fuga vergognosa, ingloriosa degli alleati americani dall’Afghanistan impone all’Europa una politica estera comune, una politica di difesa comune, sarebbe assolutamente utile e necessaria oggi più che mai”, ha detto ancora Salvini.

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