Sanità. Assessore bilancio Campania, ‘delibera su tetti di spesa sarà ridefinita’

“La delibera sui tetti di spesa mensili di struttura per la specialistica ambulatoriale nel privato accreditato, approvata il 28 dicembre scorso, è un provvedimento provvisorio che entro il 30 aprile dovremo ridefinire.

Va inquadrata come il tassello di un mosaico più ampio, volto ad inglobare nel sistema di erogazione dei servizi sanitari la ‘potenza di fuoco’ del privato accreditato, a cui la Regione destina 560 milioni all’anno, che è di grande qualità ed eccellenza, ma non può essere slegata dalle modalità di ingaggio del sistema sanitario.

In questa direzione va il Cup unico regionale, nel quale dovranno confluire le prenotazioni sia nel pubblico che nel privato, secondo i criteri della vicinanza territoriale e della minore attesa della prestazione”.

Lo ha detto Ettore Cinque, assessore al Bilancio della Regione Campania, intervenuto ai lavori della Commissione Sanità e sicurezza sociale del Consiglio regionale della Campania, convocata dal presidente Vincenzo Alaia (Italia viva) su proposta dei consiglieri Maria Muscarà (gruppo misto) e Gianpiero Zinzi (Lega), per ascoltare le organizzazioni rappresentative del settore sugli effetti della delibera di Giunta regionale del 28 dicembre scorso.

“La Regione Campania – ha ricordato Cinque – ha stanziato 560 milioni l’anno, confermando le risorse del triennio precedente, per la specialistica ambulatoriale e, l’anno scorso, 72 milioni aggiuntivi per il recupero delle liste di attese nel privato. Il sistema che abbiamo conosciuto negli ultimi anni per l’assegnazione dei tetti di spesa per la specialistica ambulatoriale non può considerarsi soddisfacente perché, verso i mesi di agosto-settembre di ogni anno, essi venivano ad esaurimento. Ciò non dipende solo un problema economico ma anche di sbilanciamento, in questo settore, verso il privato accreditato. La Campania è la quarta tra le regioni che destinano più risorse al privato in questo settore, dopo Lombardia, Lazio, Molise, con il 23-24%. Il settore pubblico deve crescere, ma in questo periodo storico, a seguito dell’emergenza pandemica, non ci sono state le condizioni affinchè crescesse”.

ADN Kronos S.p.A

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