M5S: “Sconti famiglia e rateizzazione per gli abbonamenti del Benevento”

Un giorno si scriveranno tesi di laurea sul “miracolo” di una piccola città del Sud, collocata nelle zone basse di quasi tutti gli indicatori della qualità della vita, che, con due balzi, passa dalla serie C alla serie A. Oltre ai meriti di un Presidente “visionario” e di due grandi allenatori, si rimarcherà il ruolo del dodicesimo in campo, il pubblico beneventano, che ha stupito nelle gare dei play-off, con la sua passione e la sua compostezza tutti gli osservatori che lo vedevano per la prima volta. Questo pubblico ha delle specificità degne di un’analisi sociologica, costituito non solo da tifosi “tipici” ma in buona parte da padri di famiglia accompagnati… dalle famiglie! Basta fare un giro sui social network per scoprire interi nuclei familiari (per altro coloratissimi con sciarpe, bandiere e cappelli giallorossi) postare foto dallo stadio, divenuto un luogo accogliente di passione, svago e socializzazione. D’altronde, negli anni Sessanta Pasolini scriveva: «Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro». E Benevento, si sa, è città “religiosa” per eccellenza. Potremmo dire che il tifo è la prosecuzione dello spirito religioso con altri mezzi. Ci troviamo di fronte ad un “rito” estremamente partecipato e, soprattutto, popolare, ove, anche se solo per 90 minuti, le stratificazioni sociali si attenuano e la comunità riscopre la sua radice unitaria.

Questo preambolo era necessario per giustificare una richiesta, che potrebbe apparire irrituale, esondando dall’attività ordinaria degli amministratori cittadini. Eppure non ci è possibile ignorare lo scoramento, la delusione, esternata a voce o in lunghi post su Facebook, di tifosi “storici” che, con sofferenza, rischiano di non poter più vivere questo rito come gli anni passati. L’appello che rivolgiamo al Presidente Vigorito è che, tenendo conto della specificità del tifo beneventano, e dando il peso dovuto al suo dodicesimo uomo in campo, riveda le tariffe degli abbonamenti tenendo in considerazione due aspetti: da una parte la valorizzazione dei nuclei familiari, dall’altra la possibilità, in un tempo di crisi senza fine per la nostra città, a forme di pagamento rateale.

Sia consentito un breve excursus storico. Nel mondo greco agli spettacoli tragici, vere e proprie liturgie, la popolazione partecipava in massa e nel tempo furono ammessi anche donne, bambini e schiavi. Quando il costo per gli spettacoli aumentò, e fu istituito un contenuto prezzo d’ingresso, Pericle istituì il theoricòn, un fondo speciale per pagare il biglietto ai meno abbienti. Ci auguriamo che si possa imparare dal passato per trovare il giusto mezzo fra varie e tutte legittime esigenze

In caso contrario, purtroppo, si assisterebbe ad una deriva elitaria del tifo cittadino e il calcio diventerebbe l’ennesimo ambito di ostentazione di status symbol.

Marianna Farese e Nicola Sguera

M5S BN

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