New York, 3 apr. – (Adnkronos) – Lo scrittore e drammaturgo statunitense Arthur Kopit, acclamato e pluripremiato autore teatrale noto per “Indians” e “Nine”, è morto venerdì mattina all’età di 83 anni. Senza specificare causa e luogo del decesso, la notizia della scomparsa è stata annunciata oggi dal portavoce Rick Miramontez. Era nato il 10 maggio 1937 a New York. Due volte candidato al Premio Pulitzer con “Indians” (Indiani) e “Wings”(Ali), per tre volte ha vinto il Tony Award con “Indians” (1970), “Wings” (1979) e “Nine” (1982, autore del libretto del musical).
Kopit raggiunse un primo importante successo con la farsa tragica “Oh dad, poor dad, mama’s hung you in the closet and I’m feeling so sad” Oh papà, povero papà, la mamma ti ha appeso nell’armadio e io mi sento tanto triste), rappresentata in prima mondiale a Londra nel 1961 e che lo stesso autore definì “tragifarsa pseudoclassica sulla linea di una bastarda tradizione francese” e il cui bersaglio era il matriarcato americano.
Affinata la propria vena satirica in “Asylum” (1963) – più tardi divenuto “Chamber music” – e in “The day the whores came out to play tennis” (1965), s’impose come uno dei maggiori autori contemporanei con “Indians” (1968), violenta dissacrazione del mito americano della frontiera: il dramma nel 1976 ispirò il film di Robert Altman “Buffalo Bill e gli indiani”. L’inclinazione di Kopit per l’assurdo e il grottesco trova conferma in “An incident in the park” (1968), “What happened to the Thorne’s house” (1972) e “Louisiana territory” (1975), ma il suo estro sperimentale si è esteso anche al teatro serio: “Secret of the rich” (1978), “Wings” (1978), “Good help is hard to find” (1982), “The end of the world” (1984), “The road to nirvana” (La strada per il Nirvana, 1991), ambientato a Hollywood; “Y2K” (1999); “Chad Curtiss, lost again” (2001); “Because he can” (2006). Kopit ha insegnato alla Wesleyan University, alla Yale University e al City College di New York.
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