Roma, 23 nov (Adnkronos) – Tornano domani (alle 16) all’attenzione della plenaria della Giunta per le elezioni e delle immunità parlamentari presieduta da Maurizio Gasparri la “verifica delle elezioni nella Regione Emilia-Romagna” e la “elezione contestata del senatore Adriano Cario”, come si legge nell’Odg della riunione. Il primo caso, che ha come relatore Adriano Paoli (FdI), vede contrapposti l’ex sindaco di Imola Daniele Manca e l’ex deputato e oggi dirigente di Italia Viva (alla Leopolda ha coordinato il tavolo sulla Pa) Ernesto Carbone.
Il ‘match’ va avanti da tempo e si gioca tutto sul filo dei regolamenti. In particolare, al centro dell’attenzione sono i i tempi utilizzati da Manca per presentare (secondo legge) le dimissioni da sindaco una volta eletto in Senato. Il primo ‘set’, giocato un paio di anni fa, era terminato a favore di Manca, del quale una prima relazione riconosceva le ragioni. Ma Carbone non ci sta: “Questo immobilismo della giunta è paradossale. La legge è chiarissima, è stata violata e palazzo Madama dovrebbe semplicemente prenderne atto. Mi meraviglia in questo il Pd, che da sempre si fa paladino della legalità, a volte ai limiti del giustizialismo come anni di antiberlusconismo hanno ben dimostrato”.
Domani il confronto riprende, ma in un contesto molto particolare rispetto all’ultima volta. Sui tavolo della Giunta i dossier sui seggi contestati non mancano, il tutto nel rush finale della legislatura che dovrà eleggere il nuovo capo dello Stato e con un quadro politico (e di alleanze) in pieno fermento. E con ogni singolo senatore che, in vista della scelta del nuovo inquilino del Colle, potrebbe con il suo voto risultare determinante.
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