Tibaldi: \"E\’ possibile restituire a Benevento un futuro dignitoso\"

Eventi che fanno crescere in ciascuno di noi l’ansia e la preoccupazione per il futuro, in particolare per il futuro dei nostri figli e di tutti i giovani.A Benevento questa preoccupazione scaturita dai tragici fatti di Bruxelles e della Spagna, è amplificata dallo stato di degrado e di abbandono in cui la nostra città è stata ridotta da anni di pessima amministrazione. Io che questa città, la mia amata Benevento, l’ho vissuta intensamente da sempre, ricordo con nostalgia i tempi in cui passeggiare per il centro era una gioia: ammiravi bellezze storiche e culturali, passeggiavi tra negozi e attività fiorenti e vivaci, incontravi ondate di uomini e donne che sorridevano e si godevano la loro amata città. Tutto questo fervore che ci faceva sentire orgogliosi di essere beneventani, si è quasi totalmente spento, e le tante saracinesche chiuse nel centro storico come nei quartieri periferici, sono il termometro più visibile e crudele di questo stato di abbandono e di sfiducia. Non a caso sono andati scomparendo gradualmente anche quei piccoli gruppi di turisti che facevano tappa a Benevento e che rimanevano incantati dalla bellezza di questa città, diventando poi loro stessi ambasciatori delle nostre bellezze. Anche in questi giorni delle festività pasquali manca del tutto la presenza di turisti a Benevento. D’altronde non una iniziativa particolare è stata pensata da chi da 10 anni ha avuto il ruolo di assessore alla cultura e oggi si propone come il paladino del cambiamento: musei aperti part time, mancanza di percorsi chiari e anche di una semplice guida turistica sono gli elementi concreti del perché ancora una volta il popolo beneventano trascorrerà i giorni della Pasqua in maniera dimessa e senza quella gioia che era patrimonio di tutti in passato, in questi giorni di festa.Ma la Pasqua è e rimane festa di luce: per chi crede la luce del Cristo risorto, per tutti gli uomini di buona volontà la luce della speranza per un mondo di pace e di concordia. Dunque, nell’augurare a ciascuno di voi, ad ogni famiglia della città, una Serena Pasqua, vi chiedo di aiutarmi a riaccendere la luce della speranza per la nostra amata Benevento. E’ possibile restituire alla città un futuro dignitoso, è possibile ridare slancio alle tante potenzialità inespresse di questa terra, è possibile soprattutto tornare ad amministrare Benevento con determinazione, orgoglio e coraggio. Io sono pronto alla sfida, ma per vincerla ho bisogno anche di tutti voi, uomini liberi di questa città meravigliosa che merita un futuro di luce piena.

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