AMTS, avviso di garanzia al Presidente Principe

La discussione, se si farà, arriva dopo il blitz della Guardia di Finanza nella sede dell’Amts e dopo l’invio dell’avviso di garanzia al presidente dell’azienda Claudio Principe in cui s’ipotizza l’abuso di ufficio. Claudio Mosè Principe nella giornata di lunedì ha avuto una perquisizione domiciliare da parte della Guardia di Finanza nella sua abitazione alla via Fratelli Addabbo, su disposizione della Procura. Il presidente dell’Amts ha nominato suo difensore Italo Palumbo. «La mia posizione – ha dichiarato il presidente – l’ho espressa nei giorni scorsi, in occasione della conferenza stampa del sindaco, quando ho ricordato che prima di adottare ogni decisione circa la revoca del concorso, attendo il parere chiesto al professore Abbamonte». Il sindaco, da parte sua, ha sostenuto l’opportunità di procedere all’annullamento della selezione in quanto al bando non venne data l’adeguata pubblicità. E in Consiglio comunale, questa sera il segretario Udc Gennaro Santamaria anticipa che il suo partito «sosterrà o presenterà un atto deliberativo per l’annullamento della procedura in quanto appare del tutto legittima». Per quale motivo? «Secondo quanto stabilito dalla legge 133 del 2008 – spiega Santamaria – le società che gestiscono servizi pubblici a totale partecipazione pubblica hanno il dovere di adottare un regolamento, per il reclutamento del proprio personale». L’Amts, non avrebbe, quindi, rispettato le procedure? «Solo in parte. Infatti, secondo i richiamati articoli di legge, l’Amts avrebbe dovuto adottare un regolamento per l’assunzione del proprio personale, cosa che è stata fatta, ma a mio giudizio, non credo che lo stesso corrisponda puntualmente ai principi della normativa. Inoltre, non credo che si possa utilizzare per la selezione una società specializzata in quanto il decreto legislativo 276/2003 esclude l’applicazione di tale procedura per le pubbliche amministrazioni. Per similitudine credo che ciò valga anche per un azienda come l’Amts». Secondo Santamaria «per garantire i principi di imparzialità e trasparenza e per osservare le recenti normative sul contingentamento nell’assunzione del personale nelle pubbliche amministrazioni, in primo luogo sarebbe stato necessario stabilire il numero di posti messi a concorso. Infatti, se si procedesse con il metodo adottato all’Amts, l’amministrazione comunale o le società da essa interamente partecipate, potrebbero dare vita a tante selezioni di personale a zero posti, poi, in base a come si formano le graduatorie (verificando come si sono piazzati gli amici e i nemici), stabilire, per quale concorso assumere e per quale no. Per evitare tutto ciò la norma stabilisce che l’amministrazione effettui una programmazione annuale e pluriennale delle assunzioni. Da quanto è dato sapere, non mi risulta che il Comune di Benevento abbia programmato, per l’anno 2010, assunzioni presso questa azienda». Santamaria ritiene inoltre che al bando non venne garantita la necessaria pubblicità. «C’è l’obbligo di pubblicare tali bandi sulla gazzetta ufficiale e non semplicemente su giornali o siti web – spiega il segretario Udc – Inoltre, la selezione si sarebbe dovuta affidare ad una commissione di esperti di comprovata competenza. D’altra parte la stessa Amts in passato si è comportata in questo modo, come, per esempio nella precedente selezione degli autisti». E sulla graduatoria finale? «Come affermato dallo stesso sindaco – conclude Santamaria – più di qualche dubbio e perplessità sulla reale imparzialità tenuta dai selezionatori emerge spontaneo. Per il resto, essendoci in corso un’attività della magistratura per accertare la legittimità delle procedure poste in essere, non ci resta che aspettare».

IL MATTINO del 15 settembre 2010

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