BENEVENTO LONGOBARDA: NOI CREDIAMO NEL TURISMO A BENEVENTO.

Ci siamo resi conto che il progetto “I Longobardi e il Sannio” della Provincia di Benevento è stato considerato un vero e proprio atto scellerato da parte di tutti. Non c’è stata una sola persona, né a Benevento, né nel resto d’Italia, che ha potuto difendere l’operato di Claudio Ricci e soci. A questo punto viene da chiedersi: ma a nome di chi governano? Chi li appoggia? Sappiamo che il popolo non può più votare il proprio presidente della Provincia, ma ci chiediamo a questo punto quali siano i partiti politici che sostengono Claudio Ricci, visto che oggi tutti lo disconoscono. Se quindi gli interventi dei candidati a sindaco ci rincuorano e non poco, perché tutti si impegnano a finanziare degnamente la nostra manifestazione a partire dal 2017 (per quest’anno sarà ancora autofinanziata), purtroppo non possiamo ritenerci soddisfatti. La Provincia di Benevento, infatti, non solo non si degna di far sapere ai beneventani come ha speso i soldi di tutti (250.000 euro di fondi pubblici), ma addirittura lancia l’ennesimo progetto culturale, che prevede l’EMIGRAZIONE del nostro patrimonio artistico. Dopo essersi resi conto della propria incapacità nel far aumentare il numero di turisti in città, dopo aver contribuito con la propria inoperosità a far aumentare il numero di giovani beneventani che emigrano al Nord o all’estero, oggi la Provincia di Benevento costringe all’emigrazione anche il nostro patrimonio artistico. Lo splendido gruppo scultoreo proveniente dal Tempio di Iside, infatti, che potrebbe attirare in città migliaia di turisti, è stato dapprima rimosso dal Museo del Sannio, poi reso non fruibile a causa di una istallazione multimediale che NON FUNZIONA (Museo Arcos) e che è costata diverse migliaia di euro (non sappiamo se di meno o di più dell’altra istallazione multimediale che non funziona e che ingombra il Chiostro di Santa Sofia), e, infine, sarà destinato ad emigrare a Torino e negli Usa, proprio come facevano i nostri nonni in cerca di lavoro. Questa cosa è inaccettabile: il nostro patrimonio artistico e culturale deve essere finalizzato ad incrementare il numero di turisti a BENEVENTO e non in luoghi lontani, dentro Musei che attirano già flotte di turisti. Possiamo almeno sapere questi Musei quanto pagheranno per questi prestiti e come verranno spesi questi soldi? O la Provincia di Benevento è diventata un’agenzia privata di Claudio Ricci che non deve dare conto di nulla a nessuno? E’ mai possibile che il Museo del Sannio, che vanta un patrimonio inestimabile sia così sottostimato e addirittura faccia meno visitatori del Museo Archeologico di Montesarchio? E’ mai possibile che la rampa della Rocca dei Rettori debba essere adibita a parcheggio e che per entrare nel suo chiostro si debbano mostrare i documenti ad una guardia giurata? E’ mai possibile che l’accesso alla sezione storica del Museo del Sannio (contenuta nella Rocca dei Rettori) non sia fruibile perché il cancello viene usato come toilette dalle persone e nessuno degli impiegati della Provincia sa come si fa ad aprirlo?

Si rende per noi necessario, quindi, fermare questa deriva e porre un argine alla dismissione del nostro patrimonio artistico e culturale posto in essere da Claudio Ricci e dai suoi solidali. Si rende necessario trasformare la Rocca dei Rettori in un MUSEO DELLA CITTA’, visto che al suo interno sono chiaramente visibili emergenze che richiamano tutti i periodi storici di Benevento: sanniti, romani, longobardi, rettori pontifici, dittatura garibaldina. Si rende necessario sottrarre a Claudio Ricci e ai suoi solidali la gestione del patrimonio artistico e culturale di Benevento, per evitare che possa smontare Santa Sofia e farla ricostruire da qualche altra parte.

Per questo motivo, lanceremo nelle prossime settimane una raccolta di firme finalizzate allo spostamento degli uffici della Provincia (oggi ente di secondo livello) dal Castello di Benevento a palazzi a loro più idonei, da individuare tra le decine di edifici pubblici ormai vuoti. Chiederemo ai beneventani e ai turisti che ci seguono di firmare la nostra petizione per fare della Rocca dei Rettori un Museo, aperto 362 giorni all’anno, dalla mattina alla sera, che possa ospitare il NOSTRO patrimonio artistico e culturale e che possa attrarre turisti da ogni parte del mondo. La raccolta di firme sarà attiva anche e soprattutto durante la nostra manifestazione di giugno.

Noi ci crediamo e ci mettiamo la faccia: il turismo è la nostra salvezza, come dimostrato dalle continue richieste di collaborazione con la nostra Associazione, tra cui anche RAI Storia, che ha chiesto di per poter fare delle riprese durante la rievocazione di giugno 2016.

I beneventani che vogliono difendere il proprio patrimonio artistico e culturale possono darci una mano nella raccolta delle firme: noi non vogliamo emigrare.

ASSOCIAZIONE CULTURALE BENEVENTO LONGOBARDA

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