Non che sia questo il motivo della terza sconfitta della stagione, non sarà questo il motivo che nel girone d'andata che sta per terminare ancora non abbiamo mai vinto fuori casa ma, qualcosa di suo, pure l'avrà messo il buon tecnico dei sanniti: non è stato capace di creare una identità di squadra e di dare certezze ai suoi calciatori.Tutti sulla corda sempre, e questo potrebbe essere un aspetto positivo, ma nessuna certezza, nè di uomini nè di modulo e neppure di ruoli: tutti, quasi sempre, a giocare dove sono meno adatti. Carboni, a volte, sembra un intransigente talebano: "Questo è il modulo e sono i calciatori a doversi adattare". Una squadra come il Benevento, che ad inizio stagione prefissa l’obiettivo di andare in Serie B, non può non vincere nemmeno una volta in trasferta. Lontano dal Ciro Vigorito e dalla passione giallorossa, la Strega non ha mai ottenuto i tre punti, ma solo pareggi e sconfitte. Cosa manca? Forse il carattere. Le qualità in campo, e sulla carta, sono indiscutibili, ma ciò che pecca è l’approccio alla partita. Nè vengono meno, stavolta, gli alibi sentiti nei post-partita precedenti: “Campo ostico” o “Qui molti perderanno i punti”. In questo campionato anomalo non ci sono retrocessioni, altrimenti si potrebbe dire che il Benevento ha la media di una squadra che vuole mantenere la categoria. Nessuno, in casa giallorossa, ha detto che il Benevento deve piazzarsi primo in classifica. Ma la griglia play-off allargata a 9 posti non deve essere un motivo per rilassarsi e affrontare il campionato alla leggera. I tifosi sono stanchi di farsi tanti kilometri e poi non vedere nemmeno una vittoria, come detto, mai arrivata in questa stagione. Carboni arriverà al panettone? Molto probabilmente si, ha la piena fiducia della società che alla parola “esonero” potrebbe scoppiare a ridere. Se il Benevento vuole ambire a zone della classifica più alte, dovrà macinare punti anche fuori casa. Le chiacchiere e gli alibi stanno a zero.
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