BENEVENTO: MOTIVAZIONI PROCESSO ASL, ‘SU DE GIROLAMO REATI INSUSSISTENTI E NESSUNA PROVA’

Accuse prive di riscontro, suoi interventi solo come ruolo mediazione politica'

“Il Collegio ritiene che gli elementi acquisiti in dibattimento non consentano di ritenere provata la concussione”, per la quale manca un “valido riscontro alla tesi accusatoria”; quanto alla turbativa d’asta, si è di fronte alla “totale infondatezza dell’accusa” che, dunque, “non è provata”, mentre il capo d’imputazione risulta essere “generico”. Per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, la tesi accusatoria è “priva di riscontro”, e infine, per quanto attiene al reato associativo, “manca ogni traccia” probatoria, non è provata “nessuna delle condotte delittuose contestate” e “per De Girolamo non vi sono interventi verbali che hanno trovato puntuali riscontri in atti di gestione o che abbiano inciso sulle scelte amministrative dell’Asl”. E’ quello che scrivono i giudici nelle motivazioni, depositate l’8 marzo, alla sentenza del processo sulle presunte irregolarità nella gestione dell’Asl di
Benevento, che si è concluso nel dicembre scorso con l’assoluzione dell’ex ministro dell’Agricoltura ed ex parlamentare di Forza Italia e Nuovo centrodestra, NUNZIA DE GIROLAMO, “perché il fatto non sussiste”, e degli altri 7 imputati: Luigi Barone e Giacomo Papa, all’epoca collaboratori dell’ex ministro, l’ex direttore generale della Asl di Benevento Michele Rossi, l’ex direttore amministrativo della stessa Asl Felice Pisapia, l’ex direttore sanitario della Asl di Benevento Gelsomino Ventucci, l’ex responsabile budgeting presso la
stessa Asl Arnaldo Falato, e del sindaco di Airola (Bn) Michele Napoletano. L’inchiesta (che aveva portato i pm beneventani ad ipotizzare che l’ex ministro facesse parte di un “direttorio” in grado di condizionare le scelte della Asl su nomine e appalti per raccogliere consenso) era scaturita dalle registrazioni di Pisapia effettuate nel corso di alcune riunioni, svoltesi nel 2012, fra De Girolamo, i suoi due collaboratori, Rossi, Ventucci e lo stesso Pisapia. Il Tribunale di Benevento (presidente Daniela Fallarino, giudice estensore Simonetta Rotili), si sofferma, innanzitutto, sulla vicenda relativa “all’espletamento delle gare”, nell’ambito del quale si contestava a De Girolamo, Rossi, Barone e Papa il reato di concussione ai danni di Giovanni De Masi, dirigente responsabile dell’Uoc Provveditorato dell’Asl di Benevento.
Nello specifico, si legge nelle motivazioni, Rossi era accusato di “aver abusato della sua qualità e dei suoi poteri su istigazione di De Girolamo (alla quale Rossi si era rivolto per ottenere la nomina come Direttore Generale dell’Asl di Benevento) dicendo a De Masi che non voleva che fosse lui a decidere la composizione delle Commissioni di aggiudicazione di quattro gare già bandite e che doveva sospendere le predette gare”. Per i giudici, “a prescindere dalle dichiarazioni dei coimputati, peraltro non coincidenti tra loro, vi è da dire che dal compendio probatorio la vicenda non assume specifiche connotazioni
concussive”.

Adnkronos

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