Bimba uccisa: caccia ad assassino, in paese ‘orco tra noi’. Ascoltati altri testimoni.

Foto ilmessaggero.it

Una fiaccolata per ottenere verità. 

Vanno avanti senza sosta, in una caccia che non conosce tregua, le indagini per dare un nome a chi ha violentato e ucciso la piccola Maria – la bimba romena di dieci anni trovata senza vita, annegata, nella piscina di un resort di San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, nella notte tra domenica e lunedì scorso. In paese, intanto, come anche nel circondario, cresce la paura: alcuni cittadini, infatti, temono che l’orco si possa nascondere proprio nella loro comunità. I carabinieri di Cerreto Sannita e i magistrati della Procura della Repubblica di Benevento – coordinati dal procuratore Giovanni Conzo – hanno ascoltato altri testimoni, alcuni romeni che vivono nel centro sannita, e due giostrai napoletani che domenica sera erano al lavoro nella piazza che si trova a ridosso del resort dove è stato trovato il corpo di Maria, morta per asfissia. A loro – secondo quanto è trapelato – sono stati chiesti elementi utili alle indagini e se, soprattutto, quella sera, abbiano notato qualcosa di strano. Sui contenuti dell’audizione, ovviamente, viene mantenuto il massimo riserbo. Gli inquirenti vogliono seguire ogni pista, riscontrare nei dettagli la versione dei fatti dell’unico indagato, Daniel, il giovane rumeno amico di Maria, uno degli ultimi a vedere viva la vittima. L’obiettivo è ricostruire nei minimi dettagli le ultime ore di vita della piccola Maria. Gli investigatori non escludono neppure l’ipotesi che a compiere l’orrendo gesto siano state più persone. Durante tutta la giornata numerosi cittadini hanno fatto visita ai genitori di Maria – Andrea e Mario – nella loro abitazione di via Belle Donne, per offrire alla coppia conforto e solidarietà. E in serata, San Salvatore Telesino ha voluto ricordare la piccola vittima con una fiaccolata partita da piazza Nazionale: tra la gente tanta commozione ma anche volti preoccupati dal fatto che all’orco non sia stato dato ancora un volto e un nome: “si può trattare di una persona che potrebbe essere qui tra noi, anche in questo momento”, dice una mamma che stringe per mano la propria figlioletta.(ANSA).

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