CARCERI. GARANTE CAMPANIA, SOVRAFFOLLAMENTO E ACCESSO A SANITA’ PRINCIPALI CRITICITA’

Il report più recente stilato dal garante dei detenuti in Campania è concentrato sull’accesso alla sanità, uno dei punti maggiormente critici del sistema carcerario campano secondo Ciambriello: “Il rischio è che una persona entri in carcere perché ha commesso un reato ma che rischi di uscirne dopo aver sofferto di un caso di malasanità. In Campania sono pochi gli ospedali nei quali c’è un reparto per i detenuti, addirittura la provincia di Benevento è l’unica in Italia che non ha neanche un posto letto riservato ai detenuti”.

In Campania sono attualmente 32 i posti letto negli ospedali da destinare alla popolazione ristretta, mentre solo a Poggioreale e Secondigliano vi è la presenza di centri clinici, oggi chiamati Sai, “ma non è un vero reparto ospedaliero”, sottolinea Ciambriello.

A Poggioreale è presente un impianto di radiologia utilizzabile anche dai detenuti delle carceri limitrofe, ma non macchinari utili e necessari per effettuare in sede una Tac o risonanza magnetica”.

Ciambriello si dichiara sostenitore della riforma della sanità penitenziaria che ha riportato il tema nelle competenze delle sole Asl “affermando il principio fondamentale che il diritto alla cura e alla salute è unico per la persona libera e priva di libertà”, ma sottolinea che “su questo tema in alcuni casi ho assistito a un rimpallarsi di responsabilità che offende le istituzioni e chi le rappresenta”.

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