ConsorzioBn1, sit-in di protesta: “Chiediamo le dimissioni del presidente Lonardo”.

Questa mattina nei pressi della direzione amministrativa dell’Asia, in via delle Puglie, si è svolto un sit-in degli ex dipendenti del ConsorzioBn1. L’obiettivo della manifestazione è quello di chiedere ai componenti del nuovo Consiglio di prendere posizione su questa lunga vertenza, a partire dalle dimissioni del presidente Lucio Lonardo.
“Da quasi dieci anni Lucio Lonardo gestisce l’Asia.  Se Mastella nel 2017 dovesse rinnovare la carica, arriverremo a quattordici anni. Sono tanti, quattordici anni. Troppi.
L’Asia non è un feudo personale di Lonardo, né di Mastella. Nè un succulento centro di potere politico, amministrativo ed economico.
Ricordiamo che fu l’Udeur, il partito di Mastella, tramite l’appena eletto sindaco Pepe, a regalare il “giocattolo” al cugino della moglie.
Dopo tanti anni il giudizio della maggioranza dei contribuenti è assolutamente negativo: a fronte di un tributo fra i più esosi d’Italia, la città è sporca.
La gestione di Lonardo presenta molte e profonde criticità.
I bilanci sono criticati da addetti ai lavori: vedi Pietro Grasso, revisore dei conti.
In tanti anni, nonostante le continue promesse, l’azienda non è stata delocalizzata.
La salute pubblica non è garantita a molti cittadini. Ciò è grave anche sotto il profilo penale.
La gestione del personale è criticabile da ogni punto di vista: clientelare e pure costosa.
Per non parlare del ruolo assunto nel mancato decollo della società provinciale Samte quando era in procinto di assumere la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti, quindi anche della raccolta differenziata, per abbattere i costi totali sel servizio e assumere i 124 dipendenti dei Consorzi Bn1, Bn2 e Bn3.
Ad Avellino, rispettando la legge, è stata creata Irpiniambiente, con gran beneficio economico dei contribuenti, dell’efficienza e dei dipendenti dei Consorzi.
Nella nostra città, in cui le leggi si rispettano secondo le convenienze, ciò non è avvenuto, proprio per favorire l’Asia, non facendola scomparire.
In tal modo il Comune ha continuato ad incassare la tassa e a gestirla.
I dipendenti dei Consorzi Bn1, Bn2 e Bn3, da ben sei anni sono senza lavoro proprio per questo motivo. Con la provincializzazione, prevista dalla legge, tutti i dipendenti dei tre Consorzi sarebbero stati assunti, tramite il passaggio di cantiere, dalla Samte.
Si sarebbe evitato il dramma di tante famiglie e i cittadini avrebbero pagato meno tasse.
Il beneficio sarebbe stato di tutti. Invece siamo costretti a lottare ancora.
Chiediamo, ai nuovi amministratori, di richiamare l’Asia ai suoi doveri e di assumere, come previsto dal commissario liquidatore del Consorzio Bn1, Carmine Cossiga, i beneventani che ne hanno diritto.
Chiediamo la rimozione immediata del presidente dell’Asia,
che malgestisce un bene comune di tutti i cittadini.
Chiediamo la necessaria discontinuità amministrativa con una presa di posizione pubblica, precisa e responsabile, in una vertenza che si trascina da troppi anni, seguita con partecipazione dalla pubblica opinione e dalla maggioranza dei cittadini.
Altrimenti bisogna dar ragione a chi asserisce: non è cambiata la musica e sono tanti i musicisti che sono restati ai loro posti.  “

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