Dati Legambiente. Comuni Ricicloni, trionfo di ASIA e Comune di Benevento

In Campania aumentano i ‘Comuni Ricicloni’ con un incremento del 20 per cento rispetto allo scorso anno. Sul gradino più alto del podio, Tortorella, piccolo comune del salernitano con una percentuale di raccolta differenziata del 98.16, seguito da Marzano di Nola (Av) con l’83.85 e Montesarchio (Bn) con l’82.83. Questi i risultati del dossier ‘Comuni Ricicloni Campania 2016’ presentato da Legambiente. I numeri dicono che sono 199 i comuni in cui si spera la soglia del 65 per cento di differenziata (percentuale necessaria per essere un Comune Riciclone), mentre se si considera la quota del 55 per cento i comuni salgono a 345. Dati che secondo il dossier fanno della Campania la regione ”più virtuosa” del Mezzogiorno e con performance ”migliori anche di regioni del Centro-Nord”, attestandosi sul 49,13 per cento di differenziata. Pr quanto riguarda i capoluoghi di provincia, al primo posto c’è Benevento con il 65.23 per cento, seguita da Salerno con il 64.05 e da Caserta con il 47.84. Al quarto posto Avellino con il 34 e ultima Napoli con il 24.96. Ultima posizione che Napoli mantiene anche da un’analisi a livello provinciale. Nella provincia napoletana, infatti, sono appena 12 i Comuni che superano il 65 per cento, mentre nel salernitano i Comuni Ricicloni sono ben 73. Nel mezzo si posizionano l’area del beneventano con 61 Comuni, l’avellinese con 29 e il casertano con 24. ”Questi risultati – ha detto Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – dimostrano che insistere sulla strada della raccolta differenziata, stimolando e supportando le amministrazioni locali e sensibilizzando i cittadini, è una scelta vincente. Esiste – ha aggiunto – una Campania riciclona, radicata, che si consolida in quantità e qualità. Quello dei comuni ricicloni è un vero concreto cambio di passo e dimostra che una Campania libera dai rifiuti è un sogno realizzabile”. Buonomo sottolinea che ”questi dati confermano che l’inceneritore da realizzare in Campania, come previsto dall’ultimo decreto del Consiglio dei Ministri, è inutile, non serve perchè i Comuni campani investono sulla prevenzione della produzione di rifiuti e della massimizzazione del riciclo”.

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