FNOMCEO, NON GIUSTIFICABILE RINVIO OBBLIGO PER ISCRIZIONE A SCUOLA

“Consideriamo non giustificabile dal nostro punto di vista medico il rinvio dell’obbligo di presentare la  certificazione dell’avvenuta vaccinazione per l’iscrizione all’anno scolastico 2018-2019”. Sono le conclusioni dell’audizione della  delegazione della Fnomceo, guidata dal presidente Filippo Anelli, alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera, in merito all’articolo 6 del Milleproroghe che, se approvato in via  definitiva, dilazionerebbe di un anno l’applicazione del divieto di  iscrizione alle scuole materne per i bambini non in regola con  l’obbligo vaccinale.

Una proroga che, a parere di molti, vanificherebbe di fatto  l’introduzione dell’obbligo, tanto che alcuni sindaci e governatori  sono scesi in campo, a colpi di ordinanze o di progetti di legge  regionali, per difenderlo.

Un allarme, quello della Fnomceo, che si  focalizza soprattutto sul morbillo: sono stati 14451 i casi segnalati  in Europa nel 2017, che hanno causato 30 decessi. Erano stati 4643 nel 2016 In questa classifica ben poco gloriosa, l’Italia è al secondo posto, con 5004 segnalazioni. Né va meglio nel 2018: in Italia, dal primo gennaio al 30 giugno, sono stati 2029 i casi segnalati.

Di questi, il 91,3% si è verificato in soggetti non vaccinati, il 5,4% in chi era stato sottoposto solo alla prima dose.

“Le stime operate dai ricercatori dell’Istituto  Superiore di Sanità – si legge nell’audizione – confermano come, in  mancanza di un recupero degli adolescenti e dei giovani adulti non vaccinati, sia necessario mantenere per lungo tempo coperture  vaccinali maggiori del 95% nei bambini, per poter raggiungere  l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo”.

“L’obbligatorietà vaccinale – continua ancora il testo – dovrebbe  essere valutata nel tempo, tenuto conto dell’andamento epidemiologico  delle malattie e dell’entità della copertura vaccinale.

Al momento  attuale, in considerazione del dibattito in atto nel Paese,  l’eliminazione dell’obbligo potrebbe essere interpretata come un atteggiamento antiscientifico. Auspichiamo comunque – conclude la  Fnomceo – un’offerta vaccinale attiva, in cui siano eliminate tutte le possibili barriere sia organizzative che economiche alla vaccinazione, con la possibilità – come già attuato in altri paesi industrializzati  – di sistemi di incentivazione e disincentivazione che contribuiscano  alla promozione della cultura della salute, anche nella prospettiva di una possibile abolizione della obbligatorietà delle vaccinazioni, nel caso in cui l’adesione spontanea della popolazione lo consentisse”.

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