Guardia di Finanza – ancora una brillante operazione

Il Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria di Benevento, in seguito ad un’autonoma attività di servizio in materia di controlli alle uscite di bilancio dello Stato e della Comunità Economica Europea, ha scoperto una truffa perpetrata da un’azienda industriale di S.Marco dè Cavoti – zona P.I.P. – consistente nell’avere fraudolentemente utilizzato un finanziamento previsto per l’incentivazione industriale ed occupazionale di una zona classificata tra quelle “depresse”, simulando la realizzazione di uno stabilimento industriale destinato alla produzione di carta e cartoni.Le indagini dei Finanzieri si sono protratte per alcuni mesi ed hanno consentito di ricostruire sin dalle prime fasi il comportamento fraudolento posto in essere dagli amministratori e dai soci della “SAN MARCO S.A.S. DI COCCA RICCARDO & C.” i quali, grazie anche alla complicità di altri soggetti amministratori di imprese (anch’essi denunziati alla Procura della Repubblica di Benevento) che hanno appaltato i lavori di costruzione dell’impianto industriale ovvero che hanno fornito i pochi macchinari realmente acquistati, avvalendosi di una serie di fatture emesse per operazioni inesistenti, simulando apporti di capitali propri nell’investimento e dichiarando il falso in sede di autocertificazione, sono riusciti ad ottenere un contributo a fondo perduto di circa 1,5 miliardi di lire.E’ stato accertato, però, che l’amministratore ed i soci della s.a.s., invece di utilizzare i fondi pubblici per realizzare l’investimento produttivo ed incrementare i livelli occupazionali dell’area, hanno distratto per fini personali le somme di denaro elargite dal Ministero per le Attività Produttive.A fronte del contributo ricevuto, infatti, l’impianto industriale è stato realizzato solo in piccola parte ed i pochi macchinari acquistati con gli stessi fondi, stavano per essere ceduti a terzi; di contro, i Finanzieri non hanno potuto non notare le rifiniture lussuose ed i materiali di pregio utilizzati per la costruzione della cosiddetta “abitazione del custode”, un appartamento di oltre 200 mq. dotato di ogni comfort ed arredato di tutto punto, sempre con fondi pubblici.L’esito delle operazioni investigative preliminari – gran parte delle quali, basate su accertamenti di tipo bancario e documentale – è stato rappresentato all’A.G. inquirente che, avendo constatato la gravità delle azioni truffaldine poste in essere dagli indagati ed il pericolo che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P presso il Tribunale di Benevento, l’emissione di un provvedimento urgente di sequestro, finalizzato a sottrarre la disponibilità agli amministratori della s.a.s. dei beni costituenti profitto del reato.Parallelamente, gli stessi Finanzieri hanno dato impulso alle ulteriori procedure introdotte dal D.lgs. nr.231/2001, in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti, che prevede, oltre al sequestro preventivo del bene da sottoporre a successiva confisca, sanzioni amministrative molto efficaci, quali l’interdizione dalle attività economiche, la sospensione di autorizzazioni, licenze e simili, oltre alla revoca delle agevolazioni, l’esclusione da ulteriori finanziamenti nonchè la nomina di commissari per la gestione dell’attività imprenditoriale, laddove necessario.Attualmente sono indagate tre persone, ma non si esclude che le indagini, tuttora in corso, possano portare a nuove incriminazioni.

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