Il Maestro Pino Salzano

E’ così l’epilogo delle belle storie, che non vedono l’alba ma restano i miti.
"…Muore un dolce sogno/ nato troppo in fretta/ io me ne vado amore/ e spengo questa sigaretta".
Gli amici ricordano Pino come un tipo dinamico, dalle repentine decisioni ai fatti, come quando, a soli undici anni si allontanava da casa per andare con i più grandi a giocare in periferia. Pieno di idee vulcaniche e insofferente ad ogni disciplina, ma con una grande bontà e sensibilità, che tanti gli riconoscevano. E gli riconoscevano anche il grande fascino, in particolare le donne, talvolta bionde, nere, ma sempre splendide.
"L’uomo-musica" se n’era andato, lasciando i suoi spartiti, il piano elettrico e la tastiera nuova, che gli aveva regalato gli ultimi momenti di felicità.
"Pino", diceva il maestro Ermanno Cammarota, "è figlio d’arte, caro Alfredo, e non ho impiegato molto tempo a capirlo".
Dal testamento di Raffaele Russo: "Il caro Pino è stato un mio eccellente allievo".
Il maestro Franco Tucci: "Ammirazione e stima per Pino Salzano e il complesso The Marines".
Tommaso Rossi, scenografo: "Con Pino la collaborazione è stata sempre privilegiata ed entusiastica, per molti e molti anni".
Nei primi anni ’60, il quindicenne fisarmonicista e organista dirige la prima formazione de "The Marines", nel concerto del tenore Tullio Pane. Arrangiatore in occasione delle due edizioni del "Festival di Benevento", dove presenta una nutrita schiera di voci nuove (A. Principe, P. D’Arienzo, V. Piccolo, G. Mercurio, M. Rosaria Cappelli).
Romolo Fiore, cantante: "A Pino Salzano, indimenticabile amico, sono riconoscente per la sua professionalità di artista, che mi ha permesso di incidere due brani, e gratitudine per l’eredità lasciatami e per le meravigliose "Dimme!" e "Chitarra malinconica" "
Certo è che Pino nella sua musica si è espresso al meglio, spesso con uno stile serrato, sfaccettato, tagliente, dinamico. Il suo gusto guardava in particolare alla ritmicità, fatta di frammentarietà suggestiva e fantasiosa.
"Pino, passionale e inguaribile perfezionista, condivideva l’arte musicale con il fratello Enrico, batterista." Tanto dal maestro Ermannino Cammarota, contrabbassista.
Poi, attraverso una serie di scelte tecnologiche, l’organista è proiettato verso il futuro. Ricordo il suono dello strumento denso e ricco di echi nella parte centrale della fortissima "A wither shade of pale". Organista ispirato, tentato da tutti i generi musicali. Infatti, alternava momenti di musica leggera, rock e swing a quella napoletana, caratterizzata da una sorte di odio-amore. L’esempio più interessante sono le serate con Mario Abbate, Tullio Pane, Mirna Doris, Luciano Rondinella, il maestro Gianni Atterano, il giornalista-conduttore Marcello Zanfagna, ma anche con Gianni Crosio (l’ultimo Pulcinella), la Compagnia Spaccanapoli, Peppino Gagliardi. A Campobasso, dopo un concerto con i "Flippers", il pianista Franco Bracardi, istintivamente durante una cena: "I motivi del successo de "The Marines" sono due: il fatto di avere quale leader Pino e perché suonano tutti i generi, e bene!"
I valori a cui teneva molto Pino erano: l’altruismo e l’amicizia. I suoi amici più cari erano i musicisti e non provava mai invidia per nessuno di loro, anzi ha cercato sempre di esaltare le doti di chi suonava con lui. E così, ingaggiando i migliori elementi sulla piazza, tra i quali Alfonso Fasoli, chitarra; Aldo Di Giacomo, chitarra; Tonino Gioioso, chitarra; Tonino Di Pace, basso elettrico; Silvio Sorgente, sax alto; e successivamente Enzo Nicolella, sax-tenore, Pino il keyboardman presentò un’orchestra preparata e duttile. La band suonava di tutto, compresi mambo e cha-cha-cha, con le voci di Nino Testa, Fasoli e di Enrico Salzano. Gli arrangiamenti tutti curati da Pino e, talvolta, con il chitarrista Fasoli. Tra "The Marines" figurava un grande affiatamento; era sufficiente un solo accordo, che la formazione partiva a razzo, con un repertorio di centinaia di pezzi.
Antonio Micco, avvocato: "Enrico, amico mio, quanti brani mi sono stati arrangiati dal grande scomparso Pino Salzano, che intuì l’originalità e la freschezza sia nei testi che nella melodia…"
"Ti prego di riportare che sono riuscito a realizzarmi quale interprete solo grazie alla conoscenza e all’entusiasmo del maestro Pino Salzano. Grazie Pino!" Pompeo Palatella, cantante.
Il Maestro Gigi Giuliano:"Di Pino Salzano ricordo il grande entusiasmo e la capacità di adeguarsi alle nuove tecniche musicali… Molti ci vedevano come avversari… Erano i tempi dei concorsi e ci incontrammo per darci battaglia, ma senza cattiveria, solo confrontandoci…Seguivamo modi diversi di fare musica…"
E Giovanni Olivieri, cantante: "Pino, number one!"
"L’uomo-musica" in tv: RAI UNO, in "Cordialmente" con la bella voce di Margherita Tammaro; RAI DUE, in "Trenta minuti con Pino e The Marines"; spettacoli con Nico Fidenco, Max Catalano, Fred Bongusto, Maria Giovanna Elmi, Michele Accidenti, Dino, Wilma Goich, Rita Pavone, Teddy Reno, le americane Sister Kim, con la conduzione di Salvatore Salottolo e…sulla stessa pedana con Peppino di Capri e…..
"L’uomo-musica" protagonista della Musica a Benevento ha lasciato i suoi spartiti, il piano elettrico e la tastiera nuova che gli aveva regalato gli ultimi momenti di felicità, ma anche un foglio di musica con tracce di un’ultima composizione.

"Muore un dolce sogno/ nato troppo in fretta/ io me ne vado amore/ e spengo questa sigaretta."

* Omaggio al maestro Pino Salzano.

Enrico Salzano

ARTICOLI CORRELATI