Il turismo pasquale

Sul territorio nazionale, la Campania subisce un calo di preferenze a causa dell’eco dovuta all’emergenza rifiuti; all’estero l’instabilità politica non giova al Kenya, che paga pegno in termini di recettività. La Puglia includerà un ampio target di pellegrini religiosi, che raggiungerà il top proprio tra Pasqua, 25 aprile e 1 maggio. La Sardegna trae vantaggio dall’incremento dei collegamenti aerei da Roma e Milano. Trascorrere le feste pasquali in Toscana resta una delle scelte preferite, sia in uno dei numerosi agriturismi sia per un lungo week end nelle città d’arte. Medio raggio e lungo raggio non presentano sorprese: New York resta leader assoluta, confermandosi sempre più paradiso dello shopping grazie alla svalutazione del dollaro. I tour operator vendono bene i pacchetti per Cancun, Maldive, Seychelles, Mauritius e Zanzibar. Le località affacciate sul Mar Rosso – insieme alla sempre più gettonata Capo Verde – sono la meta preferita dai connazionali in cerca di caldo a prezzo e volo contenuti. Il break pasquale per alcuni resta confinato alla “gita fuori porta” di lunedì 24 marzo. Per i fortunati che possono ritagliarsi una vacanza più lunga non si superano i 3 giorni. Diverso il discorso legato all’incoming: è di 5 notti la media dei pernottamenti dei turisti stranieri in Italia.

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