INSTALLATA UNA NUOVA STAZIONE SISMICA NEL COMUNE DI GUARDIA DEI LOMBARDI

E’ stata installata sabato 13 Ottobre 2018 dai tecnici dell’ Osservatorio Sismico ” Luigi Palmieri” di Pesco Sannita, una nuova stazione sismica telemetrata, nel comune di Guardia dei Lombardi (Prov. Avellino), ciò  grazie ad una apposita convenzione stipulata fra l’ Osservatorio ed il Comune di Guardia dei Lombardi, quest’ ultimo rappresentato dal Sindaco Sig.re Antonio Gentile, e sottoscritta nei scorsi giorni. Una disponibilità ha dichiarato il Prof. Pietro De Paola Direttore del Centro Sismologico Sannita, unica  del Sindaco Sig.re. Antonio Gentile, al Segretario Comunale, ai singoli dipendenti, che ognuno per le proprie competenze hanno collaborato affinché il progetto si concretizzasse in tempi brevi.

Oltre 40 le stazioni sismiche che l’ Osservatorio acquisisce, a cui si aggiungeranno a breve ulteriori tre stazioni, una prima in provincia di Avellino, una seconda in provincia di Caserta, e l’ ultima in ordine di disponibilità in provincia di Isernia. Intanto l’ attenzione della struttura si sposta nell’ area del cratere del sisma del 1980. La rete dell’ Osservatorio Sismico ” Luigi Palmieri”, spia il cuore del Sannio-Matese-Irpinia, ne ausculta i battiti, registrando tutte le anomalie, anche quelle meno appariscenti, misurando le emissioni di energia e gli spostamenti delle rocce in profondità fino in superficie.

Grazie alle innumerevoli stazioni dislocate dalla rete sul territorio si individuano, così, le aree con dinamica in atto, distinguendole tra quelle con dinamica ricorrente ovvero tra quelle con dinamica silente.
Si cerca la conferma dell’attività di talune faglie, tenendo d’occhio quelle ferme da tempo, individuandone magari anche di nuove.

Già, le faglie. Quelle fratture che tagliano i corpi rocciosi e lungo le quali questi ultimi si muovono, rilasciando quella energia meccanica che genera i piccoli ed i grandi terremoti dell’Appennino.

E nella nostra area, il Sannio, in particolare, di faglie ce ne sono tantissime; alcune lunghe decine di chilometri orientate secondo la direttrice appenninica e responsabili dei grandi terremoti distruttivi registrati nel Sannio, quelli del 1139, 1456, 1688, 1732, 1805, 1930, 1962, 1980, tanto per citarne alcuni.

Altre faglie intersecano, invece, l’Appennino Sannita in senso trasversale e capaci di generare terremoti, in genere con emissioni energetiche più contenute.

Il contesto appena accennato genera complessità strutturali non ancora completamente studiate.

Da qui l’importanza di una rete sismica locale che, nel medio-lungo periodo, può contribuire a chiarire le geometrie delle faglie, i rapporti reciproci, le energie in accumulo e quelle liberate: in una parola, a definire meglio la pericolosità sismica e, conseguentemente, a mitigarne il rischio.

L’entusiasmo con il quale l’Osservatorio sismico “Luigi Palmieri”, dislocato a Pesco Sannita, segue il programma di attività derivate dalle nuove adesioni di Comuni ad implementare la rete sismica.

I risultati di oltre un trentennio di attività (avviata bel lontano 1986, allora come oggi su base esclusivamente volontaristica,) si compendiano chiaramente nel quadro di ricerca sopra accennato.

Essi si concretizzano non solo nell’ampliamento della rete sismica, che si sviluppa oggi su una base a direttrice appenninica di 162 chilometri di lunghezza, necessaria per ottimizzare l’out-put dei segnali sismici registrati dall’intera rete sismica; ma comprendono anche il potenziamento ed il rinnovamento delle apparecchiature scientifiche e la contemporanea adozione di potenti ed aggiornati strumenti di calcolo, quali ad esempio quelli della Nanometrics Apollo Server e Apollo Project, oltre al sistema di acquisizione e autolocalizzazione Seiscomp3.

Alla comunità Sannita, che in maniera entusiastica e volontaristica si intende ancora servire, l’Osservatorio Sismico “Luigi Palmieri” chiede di seguirne le attività, anche sul sito http://win.nprotezionecivile.it/quake/quake.html oppure dalla pagina principale del nostro sito www.nprotezionecivile.it di augurargli buon lavoro, con l’auspicio di squarciare quei veli che ancora avvolgono i tanti e complessi processi fisici che incessantemente si svolgono nelle profondità della terra e che rendono ancora imprevedibile il fenomeno terremoto.

Il Direttore Prof. Pietro De Paola

 

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