Sui flussi migratori “c’è necessità di ragionare sulle cose con la testa e non con la pancia, non è una cosa scontata”.
Lo ha detto l’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, a margine del convegno, promosso dall’istituto superiore di scienze religiose e dallo studio teologico di Benevento, sul tema ‘Il
Mediterraneo: non un mare di confine e limite, ma un luogo di prospettica e orizzonte’.
“Si sente dire spesso -ha continuato- che tutti da noi vogliono venire. Ma ci si potrebbe chiedere: se noi andiamo dagli altri perché gli altri non dovrebbero venire da noi? A Londra ci sono 200mila italiani”. “Dobbiamo ragionare e comprendere -ha sottolineato Accrocca- e vedere gli uomini oltre i volti, con i loro drammi.
Un’altra parola ancora da aggiungere è sognare, ma con i piedi per terra. E questo è il compito dei grandi profeti, di chi osa sperare possibile l’impossibile. Comprendere da solo non basta se non si sposa con il sogno, e il sognare senza la comprensione cristiana non si
affronta”. “Occorre capire le ragioni dell’altro -ha concluso l’arcivescovo- e sognare insieme: dalle cose piccole a quelle grandi”.
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