PIU’ EUROPA, BOCCALONE (PDL): IMPRODUTTIVO, A RISCHIO REALIZZAZIONE

 

La Regione Campania aveva individuato 20 Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti per definire e attuare un programma cosiddetto Più Europa per modificare sensibilmente le condizioni di vivibilità delle città campane, migliorandone l’attrattività, al fine di candidarle come nodi della rete per la competitività del sistema regionale.

I principi guida del Più Europa sono:

• la sostenibilità delle scelte, ottenuta mediante la partecipazione dei cittadini e della società civile in modo da accrescere la legittimità e l’efficacia delle azioni, attraverso l’attivazione di forum condotti con riferimento alla metodologia di agenda 21 locale;

• il perseguimento di una alta qualità di vita, applicando i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di eco-compatibilità;

• il rafforzamento del partenariato tra i soggetti pubblici e tra pubblico e privato;

• ottimizzazione della spesa sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

Sulla scorta di tali principi veniva assegnato ai comuni capoluogo una risorsa finanziaria pari a € 38.345.663,05, di cui € 19.500.000,00 per quota fissa, € 8.845.000,00 per popolazione residente al 1/1/2006, € 10.000.000,00 come città capoluogo ed € 7.670.000,00 legati al raggiungimento del 35% di raccolta differenziata. A questi si dovrebbero aggiungere € 3.835.000,00 circa per cofinanziamento a carico del comune, con la delibera di giunta 58/2010.

È evidente così che l’assegnazione della somma è stata fatta alla città in quanto tale e non certo per la qualità politica e amministrativa del sindacato Pepe.

 

Criticità finanziarie

La quota di finanziamento di circa € 7.670.000,00 è a forte rischio di maturazione poiché il Comune di Benevento è riuscito nel 2009 a raggiungere neanche il 16% della raccolta differenziata, pur avendo a disposizione una enorme massa finanziaria recuperata attraverso una esagerata quanto improduttiva applicazione della TARSU.

La soglia del 35% al momento rappresenta un miraggio con consequenziale compromissione dell’attuazione del programma.

A ciò aggiungasi che della sponda di cofinanziamento per circa € 3.950.000,00 non vi è assolutamente traccia negli strumenti finanziari dell’ente né si rinviene apposita certificazione della sua esistenza.

Se poi l’attenzione cade sugli atti approvati dal sindaco Pepe, come il piano triennale, si evince che la gran parte delle opere che si prevedono di fare dovrebbero già essere in corso di effettuazione, con qualche ipotesi addirittura di ultimazione.

La città rischia di perdere l’ennesima occasione per la mancanza di qualità di proposte progettuali e l’applicazione sistemica dell’assegnazione di appalti col metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

La mancanza di concretezza sul piano della realizzazione da la sensazione che il sindaco più che un rapporto alla città ha voluto fare un rapporto di se stesso alla città, per riproporre autonomamente la propria ricandidatura, con un carnet di improbabili 42 milioni di euro di disponibilità finanziaria da impiegare con l’apporto dei soliti e fidati collaboratori.

 

Il consigliere comunale e coordinatore cittadino PDL Nicola Boccalone

 

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