Programma mandato, stamani l’assemblea alla Villa dei Papi

“Quella odierna – ha spiegato il dirigente dei Sistemi di Staff, Angelo Mancini, che ha coordinato i lavori – è un’ulteriore tappa di un percorso teso all’elaborazione del programma di mandato partecipato. Un percorso aperto al contributo della città. Il fatto stesso che il legislatore abbia previsto il termine di 90 giorni dall’insediamento per la presentazione del programma al Consiglio comunale significa che in questo periodo occorre trasformare il programma elettorale in programma di governo. Lo stesso metodo di partecipazione sarà applicato anche per l’elaborazione del Piano strategico della città”.”Oggi – ha poi spiegato il sindaco, Fausto Pepe, nella sua relazione introduttiva – ci apriamo al contributo della città, mentre il prossimo passaggio è rappresentato dal confronto con le altre istituzioni, per poi giungere alla presentazione del programma in Consiglio comunale. Tutto ciò serve ad elaborare un programma partecipato perché riteniamo che il rilancio economico della città non può essere il risultato di improvvisazioni, né della coincidenza di fattori casuali, ma deve essere frutto di un progetto condiviso tra istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, forze sociali, università per concorrere a realizzare un’idea di sviluppo della città che sia in grado do coniugare crescita e coesione sociale”.La filosofia di fondo del programma, secondo il sindaco Pepe, “deriva dalla constatazione che oggi vi sono le condizioni affinché Benevento riacquisti il suo ruolo di città di riferimento delle aree interne per una relazione diversa con le realtà delle fasce costiere, fortemente urbanizzate e congestionate”. Infatti, l’intera bozza di programma, dopo aver analizzato il ruolo che la città ha svolto nella storia al centro di relazioni culturali, commerciali e produttive di un’area vasta del Mezzogiorno, presenta specifiche proposte per la valorizzazione delle risorse, e cioè: l’ambiente, il paesaggio (ancora incontaminato), la campagna, i fiumi e l’orditura storica della campagna beneventana, delle contrade e delle tante masserie storiche del ‘700; l’identità stocio-culturale e il millenario patrimonio d’arte, architettura e monumenti; l’università, attraverso cui rafforzare i percorsi di ricerca ed innovazione anche nell’agricoltura e nei settori dell’energia, dei beni culturali, del restauro, dell’arte e dell’artigianato.Al successivo dibattito sono intervenuti Francesco Luongo (Movimento di difesa dei consumatori), Piero Mancini (RdB Ambiente), Ambner De Iapinis (Imprenditore), Marcello Stefanucci (Lipu), Luigi Saginario (Coldiretti), Cosimo Rummo (Confindustria), Filiberto Parente (Acli), Fioravante Bosco (Uil), Eugenio Pareo (Centro di cultura Università cattolica), Brunella Severino (mondo delle associazioni), Angelo Cifiello (Associazione Oltre gli ostacoli), Cosimo Vesce (Comitato di quartiere Montecalvo – Madonna della Salute), Giovanni Zarro (Comitato di quartiere Zona Alta), Paolo Iorio (Sunia), Dino Iannelli (Gilda insegnanti), Rino Di Girolamo (Confcommercio), Innocenzo Martone (Adusbef), Pellegrino Soriano (ordine degli Architetti) e i cittadini Enrico De Lauro, Antonio Pacilio, Attilio Porcaro, Giuseppe Nenna e Cosimo Minicozzi.

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