QUESTIONI RIFIUTI RISPOSTA A CAPEZZONE

 

«Capezzone ignora il lavoro fatto finora dalla Provincia, attraverso i legittimi organismi, già dai mesi di giugno e luglio. Molte proposte dell’opposizione furono discusse e approvate in Commissione consiliare all’ambiente, che licenziò un testo sulla Società provinciale di gestione dei rifiuti condiviso e migliore della prima bozza.

Capezzone ignora che già il 5 agosto scroso la proposta di Statuto della Società era in Consiglio provinciale, che effettivamente deliberò per la provincializzazione del ciclo dei rifiuti ma, sempre su richiesta dell’opposizione (in particolare del sen. Izzo), volle prendersi più tempo per lo Statuto.

Capezzone ignora che a settembre tale approvazione era all’odg di un altro Consiglio provinciale, ma pochi giorni prima era arrivata l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (cioè del suo stesso orientamento politico) che affidava questo compito al commissario-assessore.

Capezzone ignora le indicazioni già ufficializzate sulla natura della società, e che la recentissima sentenza della Corte Costituzionale potrebbe rimettere in discussione (giusto per dare l’idea del terreno su cui ci si muove).

Capezzone ignora che la Provincia si è già presa responsabilità ben superiori a quelle che le competevano: basti pensare alla messa in sicurezza della discarica di di Serra Pastore in San Bartolomeo in Galdo, in via di realizzazione in questi giorni proprio per nostra volontà e su nostro finanziamento.

Ma la perla di Capezzone è quella relativa alla discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, di cui evidentemente non sa nulla. 

Ancora una volta, infatti, ignora (o fa finta di ignorare?) che i siti di cui parla SONO SOTTO CONTROLLO MILITARE e che la programmazione provinciale, purtroppo, ANCORA OGGI RIMANE SOTTO LA RIGIDA GERARCHIA DETTATA DAL SOTTOSEGRETARIATO DI GOVERNO (IL SUO GOVERNO).

Mente Capezzone discetta sotto vuoto spinto, la Provincia sta lavorando per gli obiettivi già dichiarati pubblicamente e cioè:

1. impedire l’ampliamento della discarica a Paduli;

2. garantirsi il rispetto dei patti in relazione all’autonomia Provinciale per i prossimi anni, attraverso l’utilizzabilità delle quote già previste a Sant’Arcangelo Trimonte;

3. Organizzare un ciclo rifiuti che, a regime, renda non necessaria una nuova discarica.

Ognuno di questi obiettivi rappresenta un’impresa, una sfida ai limiti del possibile, nella quale la Provincia è impegnata quotidianamente, ripudiando la propaganda spicciola che lascia volentieri agli altri.

Se Capezzone è tanto innamorato delle discariche e ne vuole un’altra, lanci il cuore oltre l’ostacolo e dica dove propone di farla: se ne discuterà senza pregiudizi. Altrimenti non perda altre occasioni buone per tacere».

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