Rifiuti, resoconto dell’assemblea dei sindaci del Sannio

Il CDR di Casalduni sarà riconvertito per questa nuova funzione sotto la sorveglianza dell’ARPAC (Agenzia per l’ambiente)”. Queste le principali indicazioni date dal presidente della Provincia Carmine Nardone nel corso della Assemblea dei sindaci del Sannio da lui convocata nel pomeriggio di oggi 3 gennaio, dopo aver avuto l’ennesima riunione in Napoli presso il Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti. All’incontro erano presenti anche i dirigenti dell’ARPAC. “Il nuovo trattamento rifiuti – ha affermato Nardone – sarà autorizzato probabilmente a partire da lunedì prossimo dal Comitato Tecnico Scientifico del Commissariato rifiuti. Occorrerà individuare le cave da rinaturalizzare: qui, per tale incombenza, si utilizzerà per l’80% il materiale inerte e per il restante 20% il terreno vegetale naturale. Intanto, la Provincia potrà avviare la sperimentazione della dissociazione molecolare dei rifiuti, affinché si possa giungere al solo stoccaggio del residuo inertizzato. Il processo potrà essere avviato entro un mese; ma, per l’intanto, occorre individuare siti di stoccaggio provvisori di rifiuti, mediante un apposito censimento, per soddisfare i fabbisogni del Sannio in un contesto di compatibilità economica: la Provincia si farà carico finanziariamente di intervenire per mettere in sicurezza questi siti”. Queste indicazioni costituiscono una novità rispetto all’evidente fallimento di quanto è stato fatto nel corso degli ultimi quindici anni: infatti, la Regione Campania ha autorizzato la procedura di rinaturalizzazione delle cave mediante l’utilizzo della tecnica innovativa. Naturalmente, questa nuova filiera non preclude la strada della raccolta differenziata, che anzi, così ha precisato Nardone, deve essere incentivata: ma è ovvio che, da un lato, la stessa non potrà essere al 100%; e, dall’altro, occorre procedere a risolvere il problema dei rifiuti attualmente giacenti sia per le strade che nei siti di discarica come quella di Toppa Infuocata. Dopo la introduzione del presidente si è sviluppato un ampio dibattito che ha messo in luce le straordinarie criticità della situazione attuale, in relazione ad una serie persino paradossale di problemi. Tra questi, quello più volte evidenziato del sito di compostaggio di Molinara per il trattamento della frazione umida dei rifiuti – unico in Campania – nel quale improvvisamente sono state scaricate anche plastiche ed altro materiale incompatibile, con la conclusione che il sito è stato chiuso dalla Magistratura e con i Comuni costretti a spedire la frazione umida addirittura in Sicilia. Comunque, nel corso delle prossime ore si cercherà di individuare quelle aree di stoccaggio nel quale depositare i rifiuti attualmente per strada in attesa che gli stessi vengano trattati secondo le modalità illustrate dal presidente della Provincia.Nell’ambito della riunione, lo stesso presidente non ha mancato di rispondere con durezza alle accuse secondo le quali la Provincia avrebbe voluto impiantare 3 milioni di tonnellate di ecoballe nel sito di Colle Alto di Morcone: al massimo si era pensato a sole 30.000 tonnellate, ha precisato il presidente, che ha definito “ogni altra affermazione semplicemente falsa”. Quindi Nardone ha detto: “Noi ci dobbiamo caratterizzare per essere il territorio che presenta progetti e non fa proteste. Noi dobbiamo tutelare l’interesse generale e possiamo caratterizzarci per la nostra autonomia nella filiera del trattamento dei rifiuti”. Naturalmente, questa nuova filiera non preclude la strada della raccolta differenziata, che anzi, così ha precisato Nardone, deve essere incentivata: ma è ovvio che, da un lato, la stessa non potrà essere al 100%; e, dall’altra, occorre procedere a risolvere il problema dei rifiuti attualmente giacenti. In conclusione tutti i comuni sono stati invitati a presentare alla Provincia eventuali indicazioni di siti di stoccaggio provvisorio oppure le discariche che ancora possono essere riutilizzate.

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