Sanità. Agenas, dopo Covid migliorano tempi d’attesa per cure.

La pandemia Covid ha ancora effetti sul numero di prestazioni per la cura dei tumori, sebbene nel 2021 ci sono stati “miglioramenti nella garanzia” di ricevere gli interventi più urgenti entro i previsti 30 giorni. Migliora in generale il recupero delle liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale, ma alcune regioni vanno molto meglio di altre. E’ quanto emerge dal Monitoraggio Piani di Recupero delle prestazioni rinviate a causa della pandemia, presentato dall’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari regionali (Agenas).

Per le prestazioni di specialistica ambulatoriale nel 2021 c’è “un generalizzato recupero delle prestazioni, che per alcune regioni significa un equilibrio rispetto al periodo pre pandemico”. “Per le liste d’attesa – ha spiegato Maria Pia Randazzo, responsabile Unità Operativa Statistica di Agenas – un gruppo di regioni dal 2019 al 2021 sono andate migliorando, tra queste Abruzzo, Toscana, Lombardia, Sicilia e Campania“.

“L’Italia – ha detto Giovanni Migliore, presidente della Federazione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) – sconta situazioni molto diverse da Nord a Sud. Le restrizioni dettate dalla diffusione del Covid-19 hanno avuto un impatto sulle liste d’attesa per le prestazioni specialistiche. Ma quante di quelle non eseguite in pandemia andrebbero recuperate? Sappiamo che una quota significativa non è appropriata. Quindi lo sforzo è quello di orientare l’offerta, tenendo presente le risorse” e considerando che esiste un margine di “inappropriatezza, che in parte si è ridotta con la pandemia, come mostra il calo dei codici bianchi al pronto soccorso”.

Dai dati del 2021, ha osservato Tonino Aceti, presidente dell’associazione Salutequità, “vediamo un recupero delle prestazioni non svolte e delle liste d’attesa, ma è un ritmo troppo lento rispetto al bisogno, o meglio e soprattutto non sono tutte uguali nelle diverse regioni”. (ANSA).

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