SICUREZZA STRADALE E MOBILITA\’

La cerimonia è avvenuta al Teatro Comunale Vittorio Emmanuele di Benevento nel corso della seconda giornata della “Conferenza Provinciale sulla Mobilità Sostenibile e la Sicurezza dei Trasporti”, promossa dall’assessore ai trasporti Gianvito Bello.

A consegnare la targa sono stati presidente del Centro Studi Indipendente sulla Sicurezza Stradale, Paolo Pettinari, e il delegato nazionale Pierluigi Arigliani, i quali hanno sottolineato come il premio (che riprende il celebre e più antico “Bandiera Blu” per i mari puliti) vuole spronare gli enti pubblici locali a fare sempre meglio perché si creino le condizioni capaci di abbattere il numero degli incidenti stradali. E proprio questo è stato il tema specificamente affrontato nel corso della Sessione odierna dal titolo: “Educare alla mobilità sostenibile e alla sicurezza stradale”.

Rispetto ai dati impressionanti dei morti e feriti sulle strade italiane, l’Europa chiama il nostro Paese a fare di più in questo campo: l’Italia è al secondo posto nell’Unione, dopo la Polonia, per numero di incidenti e di morti sulle strade e sebbene abbia ridotto di gran lunga sia gli uni che gli altri in questi ultimi tempi, resta però lontana dagli obiettivi.

Il Sannio registrò nel 2001 29 decessi; 19 nel 2005 e 11 nel 2008: sono dati che lasciano sperare in un futuro con minor sangue e minori lacrime, anche se Pettinari ha rilevato come la legge italiana abbia abbassato la soglia temporale di attenzione delle statistiche e, pertanto, il ferito che, non superando il trauma dell’incidente, muore per le lesioni patite alcuni giorni dopo il sinistro non viene registrato dalle statistiche in materia. E, tuttavia, nonostante questa stortura, è innegabile che il nostro Paese ha fatto molto nel campo della sicurezza stradale con le norme contro l’alcolismo e la velocità: “ma – ha riconosciuto Bello, nel suo intervento, si deve fare ancora molto in tema di garanzie di strade sicure e manutenzione efficiente. Ovviamente – ha continuato l’assessore – dobbiamo scontrarci con problematiche legate ai finanziamenti disponibili. La Provincia di Benevento gestisce ad esempio 1.300 km. di strade con somme esigue; nonostante ciò stiamo facendo una cosa molto importante: cioè sensibilizziamo le Scuole e approfondiamo Campagne per la sicurezza stradale anche per sollecitare comportamenti più corretti da parte di tutti. La guida sicura è incompatibile con alcool e droga: questo il nostro messaggio nei confronti dei giovani dalle Elementari fino all’Università. Guidare bene, poi, significa rispettare l’ambiente, la società e il sistema di vita sociale – ha concluso l’assessore”.

Nel Teatro Comunale oggi erano presenti i ragazzi di molte Scuole cittadine: tra gli altri, quelli del 6° Circolo Didattico, Scuola Media “Torre”, Istituto Industriale “Bosco Lucarelli” nei cui confronti sono stati rivolti pressanti appelli da parte dei qualificati oratori. Ad esempio è stato ricordato che in Italia sono morti lo scorso anno 57 bambini di piccola età nell’auto di mamma e papà perché i genitori non li avevano agganciati agli appositi seggiolini. Del resto, è stato anche rilevato nel corso del dibattito che il 50% della mortalità dei ragazzi fino a 18 anni d’età avviene proprio a seguito di incidente stradale. Le stragi del sabato sera hanno raggiunto la spaventosa percentuale del 44% di tutta l’incidentalità nottura nel nostro Paese. Inoltre l’imperizia alla guida da parte di neo-patentati è causa da sola di ben 600 incidenti al giorno. Le strade urbane, che sembrano le più sicure, destano invece la massima preoccupazione perché proprio lì si verifica il 77% del totale degli incidenti con il 44% dei morti e il 73% dei feriti, in buona misura anche tra chi va a piedi (il 13% delle persone coinvolte è appunto un pedone).

Vittorio Masone, in rappresentanza del Provveditore agli studi, e Lia Stefanelli dell’ACI hanno sottolineato gli sforzi che si stanno compiendo per sensibilizzare i giovani a comportamenti più responsabili alla guida di veicoli e autoveicoli, avendo rispetto per se e per gli altri.

Rosana Caruso, Comandante della Polizia Municipale del capoluogo sannita, intervenendo nei lavori e soffermandosi in particolare sui giovani alla guida, ha detto che dalla società civile giungono messaggi molto negativi ed allarmanti: è cresciuto tantissimo il consumo di bevande alcoliche tra i giovani al di sotto dei 14 anni e l’Italia ne porta addirittura il triste primato tra i paesi europei: i ragazzi iniziano a bere a 11 ani. È necessario avere la piena consapevolezza di questo dramma – ha detto la Caruso – e lanciare un allarme da estendere alle famiglie e alla scuola affinché si operi nel quotidiano per far sapere ai nostri ragazzi quanto sia deleterio il consumo abituale di alcol. Il primo passo per combattere e sconfiggere l’etilismo, ha sostenuto la Caruso, è la piena conoscenza di quanto male può fare ai ragazzi minorenni che hanno una pesante difficoltà di natura fisica a metabolizzare anche quantità modeste di alcolici.

La questione è stata approfondita dal tenente Giovanni Fantasia dello stesso Corpo che ha ricordato che dal 2007, anno in cui sono state introdotte norme più restrittive in materia di circolazione stradale, è stato dato sempre maggiore impulso ai controlli etilici, che sono aumentati del 350%. Tanto che il numero dei denunciati per guida in stato di ebbrezza, solo dalla Polizia stradale, ha aggiunto Fantasia, è aumentato del 32% facendo registrare 20.680 patenti ritirate. E se a seguito dei controlli il numero degli incidenti mortali nel 2007, è diminuito del 20%: questo significa – ha rimarcato l’ufficiale – che ben 200 persone hanno avuto salva la vita e nemmeno lo sanno.

Gabriella Mongillo, Comandante della Polizia provinciale di Benevento, intervenendo sul tema più generale della sicurezza delle infrastrutture, ha detto che, per quanto concerne le Province, i Comuni e gli enti territoriali, in particolare, appare chiaro che debbano dotarsi di politiche integrate che non siano solo “difensive” rispetto all’assalto delle auto, né che si limitino a migliorare la viabilità e i parcheggi per rendere più fluido il traffico, ma che riescano a determinare gli interventi necessari per ottenere, insieme alle strategie urbanistiche e al miglioramento all’offerta pubblica di mobilità, veri e propri obiettivi di sostenibilità e di vivibilità urbana. Il ruolo della Polizia provinciale per una mobilità sostenibile, come primo momento, passa attraverso una forte attenzione verso il miglioramento della sicurezza stradale, e, quindi, attraverso la implementazione del servizio di sorveglianza stradale per monitorare la rete viaria per 365 giorni all’anno, aumentando così, da un lato il livello di mobilità sostenibile, dall’altro garantendo una maggiore sicurezza stradale.

E’ quindi intervenuto Alessandro Corona, dell’Osservatorio provinciale Trasporti in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori. Egli ha invocato rispetto dei doveri da parte degli utenti dei mezzi pubblici (“non si possono distruggere i mezzi pubblici” – ha detto), ma anche dei diritti degli stessi ad un viaggio comodo e sicuro. In questa ottica Corona ha invocato la massima pubblicizzazione della Carta degli Utenti nonché opportune ed agevoli modalità di accesso a ogni tipo di informazione relative al servizio, comprese quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative. Egli ha chiesto, in conformità alla legge, che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle Associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato, fissati nel contratto di servizio alle esigenze delle utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito. Corona ha poi chiesto di avviare iniziative comuni per il perseguimento dei predetti obiettivi ed ogni altra azione finalizzata alla tutela dei diritti e della consapevolezza dell’utenza, in particolare di quella affetta da disabilità motoria. Contestata duramente la gestione del Terminal bus extraurbani e il servizio pubblico per i pendolari del Fortore e Alto Sannio, Corona ha detto che una mobilità sostenibile è connessa ad un trasporto pubblico che funziona e offra servizi vicini ai bisogni dei cittadini di oggi ed ancor più quelli di domani.

Paolo Pettinari ha quindi evidenziato i dati relativi all’incidentalità ed alla mortalità ed ha illustrato come i diversi sistemi di dissuasione e di deterrenza siano abbastanza efficaci nella prevenzione dei morti e dei feriti. Pettinari ha però richiamato l’attenzione anche sui diversi sistemi fraudolenti per aggirare le norme stradali, invocando norme più restrittive da parte del Legislatore se proprio si vogliono ridurre gli incidenti.

Il sindaco di San Giovanni in Croce nel cremonese, Vittorio Ceresini, ha illustrato alla platea quanto si è verificato nel proprio comune. San Giovanni in Croce, 1900 abitanti, è attraversato da una statale trafficatissima che divide il paese in due: i 9mila passaggi giornalieri di automezzi, di cui circa 3mila pesanti, creano gravi problemi soprattutto ai pedoni, oltre che determinare inquinamento, con incidenti, anche mortali, frequentissimi. “Abbiamo allora posizionato – ha spiegato il sindaco – in un solo km. di strada, sei cabine di controllo velocità, all’interno delle quali potrebbe essere installato l’autovelox, ma finora non l’abbiamo mai messo. Ebbene, nonostante tale cabina non sia operativa, si è verificato che se prima ben il 70% dei mezzi che attraversavano il paese violavano e di molto i limiti di velocità (e addirittura un 30% era da ritiro della patente), ora la situazione si è capovolta da un giorno all’altro: con le sole cabine vuote si è avuto un effetto di deterrenza impressionante, al punto che solo il 30% infrange il Codice della strada ed il 70% rispetta il limite di velocità. L’effetto è sorprendente, la popolazione è contentissima. Si resta nel dubbio se in quelle cabine ci sia o meno l’apparecchio; ma non sul fatto che tutti ora rallentino. Da notare che il Comune, secondo una stima, ha in questo modo rinunciato ad introiti finanziari giganteschi che sarebbero venuti con l’autovelox installato; ma il nostro intento non era quello di andare a colpire i cittadini con le multe, ma di creare una maggiore sicurezza nella circolazione: e lo abbiamo ottenuto – ha concluso Ceresini”.

I lavori sono quindi stati conclusi dal presidente della Provincia Aniello Cimitile che si è soffermato sull’impegno della provincia per migliorare la sicurezza stradale, ma ha anche invocato dallo Stato centrale maggiori disponibilità di risorse finanziarie. Cimitile ha quindi ricordato come per la sicurezza strdale la Provincia abbia deciso di implementare fino al limite massimo delle proprie disponibilità di Bilancio le risorse finanziarie e di aver messo in campo anche il Marsec per cogliere obiettivi di sicurezza.

E’ quindi intervenuto il deputato Costabntino Boffa della Commissione ai Trasporti. Egli ha ricordato che la Camera ha di recente approvato una nuova legge sulla Sicurezza stradale: il testo del provvedimento è ora all’esame del Senato per la definitiva conversione in legge, ma, a questo proposito, l’on.le Boffa ha lamentato la eccessiva lentezza dell’esame da parte dei senatori di un provvedimento che invece il Paese attende. Boffa ha quindi detto che sta per essere approvata una sua proposta di legge per la mobilità sostenibile che destina risorse finanziarie agli enti locali che si fanno promotori di programmi per la mobilità alternativa (da idrogeno e elettrico). Boffa ha infine ricordato che occorre un grande sforzo unitario per migliorare le infrastrutture viarie: così come fu indispensabile intervenire per rifare il tracciato della Fondo Valle Tammaro a “Zingara morta”, occorre ora tenere alta la guardia, ha detto Boffa, per il sollecito avvio dei lavori di ampliamento della Telesina, strada tra le più pericolose d’Italia e per la quale si attende ormai, ha concluso Boffa, solo il via libera da parte del CIPE.


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