Società mondiale medicina subacquea, il sannita Bosco vice presidente.  Riconoscimento a ricercatore beneventano in campo iperbarico

In occasione del 49esimo congresso della UHMS (società mondiale di medicina subacquea ed iperbarica) tenutosi a Las Vegas, il professor Gerardo Bosco  è stato eletto vicepresidente di questa storica società scientifica che conta circa 2500 iscritti in tutto il mondo, fondata dai padri della subacquea come Lambertsen e dell’iperbarica come Kindwall. E’ la seconda volta che un italiano viene eletto vicepresidente della società scientifica internazionale di medicina subacquea ed iperbarica. Periodicamente i comitati UHMS rilasciano indicazioni e revisioni per un corretto uso dell’ossigenoterapia e delle tabelle decompressive dei subacquei. Bosco, 45 anni, è nato a Benevento, docente all’università di Padova, ha sempre svolto ricerca e clinica in questo settore. E’ stato prima assistente del prof. Data presso l’università di Chieti, il famoso dottore di Majol, occupandosi di fisiopatologia dell’immersione e poi ha trascorso diversi anni presso la State University di New York con Il prof. Camporesi, dove ha sviluppato studi di base e clinici sulla terapia iperbarica. Dal 2002 è rientrato in Italia, ha prima diretto il servizio di ossigenoterapia iperbarica preso il CEMSI di Salerno con il servizio di emergenze subacquee, ha poi collaborato con diversi istituti di medicina iperbarica italiani sia privati che pubblici. Dal 2011, presso l’Università di Padova, ha creato un laboratorio che studia i meccanismi di azione dell’ossigeno e due corsi universitari per educare alla professione iperbarica medici, infermieri e tecnici. E’ inoltre membro della facoltà internazionale dell’università americana Duke. Recentemente, grazie al lavoro del team del prof. Gerardo Bosco, una nuova indicazione (l’osteonecrosi della testa del femore) è stata approvata dall’European Committee for Hyperbaric Medicine. Bosco ha affermato: “Negli ultimi anni la formazione e la ricerca internazionale sono divenuti uno strumento di conoscenza e di operatività. E’ necessario un dialogo con le Società Scientifiche per pianificare modalità operative rispettose dei criteri di rigore, efficienza ed equità. La UHMS – ha concluso Bosco – con la sua storia e la sua componente scientifica non farà mancare il suo apporto tecnico e conoscitivo alle commissioni regionali e nazionali, in questo momento particolarmente delicato per la sanità pubblica non solo del nostro Paese”.

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