sportmediaset. Lotti: “Domani si firma il decreto sui diritti tv della Serie A”

L’annuncio del ministro per lo sport. Con la riforma, via alla nuova distribuzione dei proventi tv. Il decreto che piace alle piccole

“Domani firmeremo il decretosulla riorganizzazione dei diritti televisivi del calcio, la cosiddetta legge Melandri. La riforma con la riorganizzazione dei diritti televisivi era annunciata grazie ad una norma di un anno fa: arriviamo ora con i decreti attuativi. Possiamo dare questa notizia”. Lo ha detto il ministro per lo sport, Luca Lotti,parlando all’emittente Lady Radio.

Il decreto, si apprende, conterrà misure per ridurre il dislivello di guadagni tra i grandi club e quelli più piccoli. Le norme promosse dal ministro Lotti stabiliscono che la quota fissa salga dal 40% al 50%; in aggiunta, c’è una quota del 30% da ripartire in base ai risultati conseguiti, con criteri più misurabili; infine un 20% legato al radicamento sociale (sparisce il sondaggio telefonico e si valorizzano le politiche sui prezzi dei biglietti per portare più persone negli stadi).
I criteri di ponderazione e determinazione contenuti nei decreti, si apprende ancora, non configureranno una ‘stangata’ – come paventato in un primo momento da alcune ricostruzioni dei media – per le società più grandi, anche se i tagli ci saranno e saranno di un certo rilievo. Il decreto entrerà in funzione a partire dalla prossima attribuzione dei diritti, cioè la nuova stagione.

CIFRE E PROIEZIONI

Per fare un esempio: per la stagione in corso la Serie A  incasserà 926 milioni, e la forbice è molto ampia, si va dal 107 milioni che vanno alla Juventus fino ai 24 milioni del Sassuolo, con il 40 per cento del totale diviso equamente fra i 20 club di Serie A e il 60 per cento che viene distribuito con le variabili dei bacini di utenza, degli spettatori e della storia.
Con il nuovo decreto, si tende a riequilibrare l’enorme differenza. E sempre stimando quei 924 milioni, secondo uno studio elaborato all’inizio di gennaio e che non sarà esattamente quello che domani sarà approvato, la cifra top spetterebbe alla Juventus (66 milioni) e quella minore al Benevento (30 milioni), dimezzando in sostanza la “forbice”. Ma questa stima fa parte di uno studio di due mesi fa, troppo penalizzante per i grandi club (la Juve si vedrebbe ridurre di ben 40 mln i proventi). Ferme restando le linee guida che tendono a ridurre il gap fra grandi, medi e piccoli club.

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