Stop agli anatemi, il PDL non è una caserma

Il senatore di Airola, sollecitato da Nunzia De Girolamo a fare chiarezza circa la sua posizione, ha ritenuto di fare il punto mediante apposita conferenza. Non pronuncerà mai il nome della coordinatrice, ma, nonostante la responsabile del partito nel Sannio sia a Drò sul Gago di Garda, dove è in corso ”VeDro» 2010”, il think tank ideato da Enrico Letta e Giulia Bongiorno, è poco ma sicuro che le orecchie le sono fischiate spesso ieri mattina. Izzo ha definito «inutile e dannosa» l’iniziativa della sottoscrizione del documento pro Berlusconi. «Il Pdl non è una caserma, qui nessun cattolico è divenuto musulmano, per cui deve professare la sua nuova fede. Si tratta – ha aggiunto, caustico, il senatore – di una richiesta mediatica che ribadisce la vacuità di certe posizioni. Si pensa ad espellere, nel segno di ”hai sbagliato e ti taglio la mano”, dimenticando – ha ripetuto – che non siamo nell’Islam». Una impostazione ulteriormente incomprensibile in vista delle Comunali: «Come vogliamo vincerle se, poi, ci presentiamo così divisi, con lo sport preferito impallinarsi all’interno?». Mino Izzo, comunque non condivide la decisione di Fini, che ha promosso i gruppi di Futuro e Libertà alla Camera ed al Senato. «Nel Sannio, però, nulla di tutto questo è avvenuto, per cui, così come a livello nazionale, pure sul piano locale occorrerà recuperare un rapporto con i finiani e riportare il confronto all’interno del Pdl. Occorre dialogare per far comprendere agli amici del presidente della Camera che stanno sbagliando, ripristinando la capacità di stare assieme». Nel Sannio, invece, si perseguirebbe tutt’altra linea, all’insegna del «meno siamo e meglio stiamo». «Come spiegare, allora, il deferimento ai probiviri di De Minico, cui si addebita di aver diramato una barzelletta su Berlusconi? Ed, allora, dovremmo deferire lo stesso premier, che le racconta a iosa sulla sua stessa persona!», ha chiosato il senatore caudino. Quindi, Izzo ha ricordato che, a differenza di qualche parlamentare nominato, anche se pure lui oggi lo è, può però vantare 30 anni di consenso e «fino a quando la gente mi sosterrà, io sarò in campo, per dare una mano ai giovani, a quelli che valgono, non a quelli che badano solo ad apparire». «E, come ricordava il presidente Berlusconi, è bene si sappia che, prima o poi, vacche e tori sempre al macello dovranno andare…». Dice di essere vicino a Viespoli con il cuore, «lo sono perché io sto sempre con le persone perbene, corrette, oneste, quelle che si elevano, anche con gli stessi avversari politici». Dopo l’Alto Calore («plaudo alla nomina di Errico, ma non condivido il metodo»), corposo il capitolo dedicato alla Provincia. Il capogruppo del Pdl ha preannunciato l’adesione di Erminia Mazzoni e, se finora l’europarlamentare non lo ha fatto, «è solo per i non ottimali rapporti con il partito, laddove il coordinamento non si è mai riunito». In quanto all’addebito di fare poca opposizione, Izzo ha spiegato che, pur evitando posizioni estremistiche, il gruppo ha sempre rilevato le manchevolezze del governo Cimitile: «Agiscono esclusivamente per interessi di bottega, prendete il caso Insogna, per immetterlo in organico hanno adottato ben 6 provvedimenti nel solo mese di luglio. E che dire della questione portavoce, di cui l’ente non ha proprio necessità? Si pensa solo a sprecare soldi. Non ne parliamo dell’eliporto e dei circa 6 milioni di euro che andranno in fumo, così come pure del Centro sportivo Bios, la viabilità del Fortore e del Vitulanese, l’edilizia scolastica, il Mib di cui si è persa traccia. La loro attenzione, invece, è dedicata solo a chi dovrà fare il presidente della Samte, non già alle questioni vere della gente del Sannio». In quanto alla Scuola della magistratura, il senatore ha ricordato di attendere ancora da Cimitile una risposta all’interrogazione presentata dal gruppo Pdl, aggiungendo che a lui risulta il mancato rilascio della concessione edilizia da parte del Comune per i lavori inerenti la Caserma Guidoni». D’accordo con la maggioranza, invece, il vice capogruppo Pdl al Senato nel no alla centrale Luminosa.

IL MATTINO del 2 Settembre 2010

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