WHY NOT. A GIUDIZIO DE MAGISTRIS E GENCHI A ROMA.

 

Tra le parti offese figurano, tra gli altri, Clemente Mastella, Francesco Rutelli e Romano Prodi. I fatti risalgono al periodo in cui De Magistris era pm a Catanzaro. "Il gip ha ritenuto solido l’impianto accusatorio ed idoneo ad essere portato in giudizio. Credo che il rinvio a giudizio rappresenti un primo, seppur parziale e ancora sottoposto al vaglio del tribunale, risarcimento quantomeno morale per Clemente Mastella". Così l’avvocato Nicola Madia, legale di parte civile per conto dell’ex Guardasigilli, commenta la decisione del gip di Roma Barbara Callari, su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna, di mandare sotto processo Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi. Nel corso del procedimento, l’ex magistrato si è difeso sostenendo di aver avuto massima fiducia in Genchi e di avergli affidato "un lavoro importante e complesso che un professionista come lui avrebbe potuto affrontare e di non sapere per quale motivo e con quale metodologia l’allora suo consulente individuò quelle utenze riconducibili a parlamentari, molte delle quali, peraltro, non avevano nulla a che vedere con l’indagine ‘Why not’". Genchi, a sua volta, ha respinto l’accusa di aver violato la legge, precisando di aver svolto gli accertamenti secondo determinati e precisi input datigli dall’ex pm, senza sapere che quelle utenze telefoniche su cui stava indagando portassero direttamente ad alcuni esponenti politici. (ANSA).

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