LAVORATORI AGRICOLI ZERO SOSTEGNI, ZERO DIRITTI. SABATO MANIFESTAZIONE A BENEVENTO

 

Anche nel Decreto Sostegni, per l’ennesima volta, gli stagionali dell’agricoltura sono stati esclusi da ogni tipo di ristoro.

Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo e della forestazione sono stati nuovamente discriminati.

I lavoratori di questi settori nel 2020 hanno perso centinaia di giornate di lavoro.

L’emergenza sanitaria, ancora in corso, ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e le loro famiglie in una situazione di totale povertà.

Per rivendicare:

  • la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019;
  • il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza;
  • l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi;

Oltre a questi punti, per noi essenziali, nelle mobilitazioni presenteremo anche:

  • la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC), per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali;
  • la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori, visto che vi sono già tutti gli strumenti contrattuali per tutte le necessità;
  • l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, visto che le trattative sono bloccate in quasi tutti i territori.

Le lavoratrici e i lavoratori agricoli scendono in piazza per far sentire la loro voce            sit-in ore 10,30 nell’area antistante

Prefettura di BENEVENTO Corso Garibaldi, 1

    

                                             f.   le Segreterie Territoriali

         

                FAI – CISL                           FLAI – CGIL                        UILA – UIL

          (Alfonso Iannace)   (Carlo Augusto Ceccarelli)         (Antonio De Lillo)  

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