Mastella: fermare l’emigrazione dei talenti. Chi era l’assessore alle Politiche Giovanili?

Altro che centomila abitanti, Benevento continua a perdere ogni anno residenti, come dimostrato dagli studi dell’Istat. Da gennaio 2015 all’inizio del 2016, è di quasi 500 cittadini il saldo negativo per la città capoluogo. Una riduzione mitigata, come suggerisce l’Istat, solo dalla presenza sempre più massiccia di immigrati.
Una fotografia che restituisce chiaramente, sia l’infondatezza delle promesse elettorali che il centrosinistra ha propagandato in questi giorni, sia l’assenza di ogni forma di attrattività territoriale in grado di tenere a Benevento le nuove generazioni. L’emigrazione verso il Nord, da tempo ricominciata, è oggi una piaga che rischia di lasciare Benevento senza le energie migliori su cui poggiare la sua rinascita.
Molteplici i fattori, dall’assenza di occasioni alla mancata valorizzazione dei talenti, di cui dovrebbero rispondere coloro che per 10 anni hanno avuto l’occasione di invertire questa tendenza, senza mai provarci o riuscirci.
Ai giovani, agli studenti, il Comune deve dedicare attenzioni specifiche accompagnando almeno con l’ordinaria amministrazione i percorsi formativi: la mensa è solo uno dei casi di inadeguatezza, laboratori, palestre, attività extrascolastiche, sono del tutto insufficienti.
Noi abbiamo pensato a forme minime di sostegno come una rete wi-fi accessibile gratuitamente agli studenti, oltre a tutte le iniziative tese all’incremento dell’occupazione giovanile. Benevento deve disperatamente tenere qui i propri ragazzi, lavorando allo stesso tempo sulle misure piccole ma di grande impatto, come sulle grandi scelte di campo.
A quest’ultimo proposito, credo ineluttabile per i rappresentanti politici del territorio far emergere chiaro il profondo dissenso sulla riforma costituzionale proposta, e che sarà oggetto di referendum popolare. Da Benevento deve arrivare un chiaro e netto ‘No’ ad un’impalcatura istituzionale che, tra le altre cose, mortificherà ulteriormente le differenze. Noi rappresentiamo una piccola specificità, con storia e tradizione da valorizzare, una discontinuità rispetto al resto della Campania, di cui dobbiamo esaltare le potenzialità.
Per questo ho parlato nei giorni scorsi anche del ruolo di ‘ambasciatore’ del Sannio che il prossimo sindaco di Benevento dovrà ricoprire: la vergogna istituzionale, in corso alla Provincia, dimostra quanto sia necessario che anche fuori dalle mura possa essere portato in alto il nome della città e del Sannio.
Serve, su tutti i tavoli, la difesa delle nostre prerogative: un tema, di cui il Comune dovrà presto farsi carico, è la difesa dell’acqua pubblica! Un’altra risorsa del nostro territorio che in assenza di governo può trasformarsi da occasione in sciagura, come testimoniato anche dalla recente alluvione.
Temi tutti tra loro connessi e che non possono essere abbandonati dalla politica che, al di là dei propri interessi di parte, non può tralasciare gli obiettivi fondamentali: tutelare i giovani, favorire il loro protagonismo, fermare l’emigrazione.
Negli ultimi anni il Comune di Benevento ha istituito un assessorato alle Politiche Giovanili, retto proprio dall’attuale aspirante sindaco. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: io credo sia arrivato il momento che anche questi protagonisti sperimentino l’emigrazione… almeno dal potere.

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