A Sanremo c’è Celentano ma manca il bel canto all’italiana

L’eredità che lascia è quella di un artista vero,differente,in un periodo estremamente fatto di voci quasi tutte uguali fra di loro.Uno dei pochi, forse l’unico, che espresse sino all’ultimo,impegno e personalità.Egli, ha tentato, riuscendoci, senza grandi look o tenebrosità, ad esprimere la sua visione musicale rimasta impressa nell’animo di gente comune e di gente famosa; tutti però, con le loro storie, come pochi, ha incarnato la figura media di un’epoca italiana, portando nel mondo della canzone, pagando di persona, le debolezze e le virtù, l’intelligenza e i provincialismi.Regolarmente maltrattato dai critici “colti” imparò sempre qualcosa, in quanto personaggio unico,vero.Incontrai Beniamino(Mino) Reitano,professionale fino all’ossessione e ostinato come un calabrese, in occasione del “2° Festival della canzone”dove,accompagnato dalla “Reitano and his brothers”,orchestra diretta dal professore Franco Reitano,concorse con “Canzone mia” (G.Sica – F.Reitano) brano interpretato con voce suggestionante e tecnica non comune dal diciottenne di Fiumara Calabra.Sostenuto dai virtuosismi di Antonio Reitano,termosassofonista, propose  “Twist time” (Unadiben – F.Reitano) che scatenò,letteralmente, la sonnolenta platea.Qualcuno ballò fra le fila di poltrone.”…Ti saluto twist|benvenuto twist|questa è la tua ora|questo è il tuo momento|tu svuoti tutto e tutti: |nessuno sa resistere twist time.|…”.Mino Reitano, non vinse quel festival ma lasciò l’indelebile ricordo della sua prorompente vitalità artistica e la solenne promessa che ci saremmo rivisti per fare un nuovo festival.L’enfatico personaggio, apprezzò anche le composizioni:”Acqua…acqua…Fuoco…Fuoco…!” di E.De Rimini e di G.Giuliano, poi suo prezioso collaboratore;”Se tu mi guardi” di Pino Salzano(versi e musica); di A.Esposito-A.Salzano,”Fenestella e Marechiaro” e “Na stella chiagne”(L.Celegato – M.Tavino).Un forte legame, ormai, lo legava ai musicisti beneventani.In Germania, inizialmente, fece rock’n roll,anche con i “Quarrymen” che poi erano i “Beatles”.Tornato in Italia partecipò,nel’66,al “Festival di Castrocaro”e al “Festival di Sanremo”edizione 1967 con “Non prego per me” di Mogol – Battisti.Ma i suoi grandi successi,targati 1968,restano:”Avevo un cuore” di Nisa – F.Reitano – M.Reitano  e “Una chitarra cento illusioni” (Nisa – F.Reitano).Nel ’71 vinse “Un disco per l’estate” con “Era il tempo delle more”,un italianissimo brano composto da Nisa – F.Reitano – M.Reitano.Una carriera invidianile che non cambiò, assolutamente, l’animo del buon ragazzo di Fiumara.Gli anni ’70 lo videro comporre colonne sonore di molti film (Lady football) che non vennero apprezzate.Dotato di voce possente che impostava anche quando non necessitava, approdò nel 1988 a Sanremo dove presentò la patriottica “Italia”,scritta da Umberto Balsamo che,qualche anno prima, avrebbe dovuto cantare Luciano Pavarotti,classificandosi al sesto posto.I soliti critici erano in agguato.”Reitano è andato sopra le righe!”.Ma,proprio con la sua interpretazione,di trasporto melodrammatico, ottenne oltre un milione di schede del totip.”…Italia,Italia di terra bella e uguale non ce n’è…”.Per Mino Reitano,fu davvero un successo straordinario che regalò all’artista nazional-popolare una grande notorietà anche per i concerti e tournèe all’estero.Sanremo ’90, però,gli voltò le spalle con “Vorrei” di Cristiano Malgioglio.Eliminato due anni dopo con “Ma ti sei chiesto mai”,ritornò nella città dei fiori soltanto dopo dieci anni con “La mia canzone” (Panella – Paoletti – Reitano) dove ricevette poca considerazione.Nel 1982 Mino Reitano,infaticabile interprete,cantò al “Grand Hotel Minieri” con il gruppo “The Marines” con Alfredo Salzano, batteria, Giuseppe Marlon Salzano,percussionista e voce; Roberto Fallarino, tastiera;Giulio Boniello, basso elettrico.Arrangiamenti e direzione orchestrale dei fratelli, Pino ed Enrico Salzano.Conduzione di Lino Trotta.Riprese “TV-7” e “Antenna Benevento International”.Audio e luci di Michele Pietrovito.Regia di Mario Del Grosso.

 

”Sai,c’è una ragione di più|per dirti che vado via.|Vado e porto anche con me|la tua malinconia…”

 

L’artista Mino Reitano, infaticabile interprete è stato riportato in un capitolo della tesi di laurea discussa dalla Dott.M.C. di Benevento, presso La “Sapienza” di Roma sull’aspetto artistico-musicale nel periodo della ricostruzione del secondo dopoguerra (1948-1963), con la chiarissima Dott.Prof.Marilisa Merolla.

 

Enrico Salzano

Omaggio a Mino Reitano,

indimenticabile artista e insostituibile amico

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